domenica, dicembre 16, 2007

Le date come tatuaggi


Lo spettacolo di neve è diventato un grosso limite oggi. è il suo gelo che mi paralizza il cuore e non mi riscalda. è il suo gelo che riassume e concentra la rabbia. l'immobilità. l'impotenza.

Oggi avrei voluto la strada libera, senza ghiaccio, senza neve, senza ostacoli per prender l'auto e correre. Solo per darti un abbraccio. Che significa tutto quello che già tu sai. Solo per proteggerti con lo sguardo, per mantenerti il cuore, che da troppo resiste e si difende. Solo per una carezza, che asciughi tutte le lacrime trattenute.

Oggi questo giorno è per te. nella distanza.

ci sono date che non potremo mai dimenticare. mai cancellare. come scadenze saranno per un rinnovato dolore, ogni anno. ci sono date che ci segnano la vita per sempre. avrei voluto che per te questa data non arrivasse mai. Ma la vita è anche questo. E ne siam consapevoli dalla nascita.

amico mio, spero di riuscire a venir presto per quell'abbraccio.

...e spero di riveder presto questo tuo sorriso..
oggi ogni musica tace. tranne quelle maledette campane...

sabato, dicembre 15, 2007




Mi sono alzata presto.. i miei alunni avevano gli esami.. ho aperto le tende e..


ora .. per chi è nato in trentino o in abbruzzo una visione del genere è solita, convenzionale, banale e persino noiosa.. ma per me che abito a 100 metri dal mare è stato uno spettacolo inconsueto, fiabesco, a dir poco incredibile. in trent'anni non ha mai nevicato così qui...


impossibile prendere la macchina dal garage... impossibile raggiungere la scuola fuori paese.. a meno che non monti le catene o prenda la mia tavola da snow..

cerco di capire se smetterà.. ma ...



le strade sono piene.. il cielo non accenna a cambiare.. questo sabato si prevede una clausura in casa con fuori un mondo innevato.


chissà come faranno i miei alunni..

chissà come si attrezzeranno le persone che non hanno mai visto tanta neve..


chissà dove si è riparato il gatto che ogni mattina sale a rubare del latte dal nostro balcone...

venerdì, dicembre 14, 2007

è tempo di ascoltare davvero.



Settembre
Migrazioni
I duellanti
L'ultima giornata di sole
Stelle buone
The Truman show
Dove sei tu
Non sempre rispondo
Universo
Nido
L'eclisse
Niente di particolare
Ogni sera
Triathlon
Nel mio giardino
Raso e chiome bionde
Goccia
Invisibile
Ho sempre me




Indescrivibile.

sei strumentisti. bellissimi arrangiamenti. lei sempre più viva sul palco, sempre più divertente, buffa e appassionata. Gran concerto, anche se iniziato tardi.. vecchi amici presenti, come anni fa, in un tacito assenso (dome, salva, clà, dani..) , nuovi amici assenti, purtroppo, quando sarebbe stato un bel momento da condividere (sosò, simo).

Canzoni nuove e canzoni già entrate nell'anima. di quelle che appena le senti ti lasciano un solco..di quelle che ti riportano indietro, che ti fanno pensare, che ti fanno sorridere..

Due ore intense. Rock, chitarre, voci. Dolcezza e forza. Col sorriso e la meraviglia negli occhi.

E come tradizione, in prima fila.


godetevi lo spettacolo se potete.
"Tu lo sapevi che nessuna gioia nasce senza un dolore.Basta solo farlo guarire, basta solo lasciarlo entrare."

domenica, dicembre 02, 2007

non so odiare ma alle volte

Come le lacrime
precipito in un angolo,
raccolgo l'ultima carezza che mi fa sentire viva.
Sopra le foglie verdi e sotto i piedi fragili,
un canto per la tua partenza ed un saluto dalla riva.

Oggi rinasce una parte di te,
quella più vera,
libera di andare dove non c'è più paura.
Oggi rinasce una parte di me
che non conosceva
il buio stretto intorno al cuore,
buio che non vuol sbiadire.

Ma il cuore lo sa dove può cercarti,
Il cuore lo sa dove può cercarti.

Come le navi che sfidano le rapide
lascerai ogni certezza per sentirti ancora vivo.
Oggi rinasce una parte di te
quella più vera
libera di andare dove non c'è più paura

Il cuore lo sa dove può cercarti
(C.Donà)


Odio chi non reagisce.
Odio chi lascia che le cose gli sfuggano come fossero olio nell’acqua
Odio chi resta inerme a guardare
Odio chi non sente il peso del tempo
Odio chi attende che gli altri cambino le cose
Odio chi non dà un valore alle cose.
Odio chi non ha entusiasmo.
Odio chi non ci prova.
Odio chi non parla, chi non condivide.

Odio perché mi suscita rabbia. Odio perché è così incomprensibile per me. Odio perché viene dalle persone che amo. Odio perché di fronte a questo, dopo mille tentativi, non c’è niente da fare.. e resto inerme io a mia volta, alzo le mani, scusate mi arrendo. Combattere coi muri è come una partita a squash da soli .. la palla rimbalza. E torna indietro. E a volte non riesci più ad afferrarla. Puoi impazzire con lunghi monologhi, o partite contro la volontà di vincere. Disillusioni. E mi viene il mal di stomaco. E piove sul viso.
Odio tutto ciò perché mi suscita rabbia.

E io odio la rabbia.





2 dicembre


Buon compleanno papà.


sai, anche quest'anno, a Berlino, andrea ha avuto la sua rosa...

lunedì, novembre 26, 2007

il vuoto



Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Scrivere, per esempio. "La notte è stellata,
e tremano, azzurri, gli astri in lontananza".
E il vento della notte gira nel cielo e canta.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava.
In notti come questa l'ho tenuta tra le braccia.
L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.
Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Pensare che non l'ho più. Sentire che l'ho persa.
Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza di lei.
E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato.
Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
La notte è stellata e lei non è con me.
Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta.
Lontano.
La mia anima non si rassegna d'averla persa.
Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.
La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
Noi, quelli d'allora, già non siamo gli stessi.
Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amata.
La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.
D'un altro. Sarà d'un altro. Come prima dei miei baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.
Ormai non l'amo più, è vero, ma forse l'amo ancora.
E' così breve l'amore e così lungo l'oblio.
E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia,
la mia anima non si rassegna d'averla persa.
Benchè questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,
e questi gli ultimi versi che io le scrivo.
(Neruda)
Mancano gli occhi limpidi, i sorrisi imbarazzati. Mi mancano le mani sottili e delicate, i jeans larghi che tanto odiavo. Le smorfie e le carezze. La sincerità e la purezza. La semplicità e la serenità. La y10 appiccicosa, e i film. Mi manca metter la macchina in garage e farti mangiare i peperoni. Mi mancano le telefonate del mattino e gli squilli la notte. Mi manca il calore e il silenzio. Gli abbracci e la tua fronte, occhi negli occhi. La birra e le partite a poker. Le mani strette ..Mi mancano mille cose.. quando la frenesia del giorno finisce e i miei diecimila impegni smettono di ingannarmi e di intrappolarmi il cervello.. e mi rendo conto che non siamo più vicini.. E il cuscino è una pistola con silenziatore per il dolore..
Ogni cosa che finisce fa male. Ma qualcuna fa più male.
E la tua assenza è come un chiodo nel petto. Necessario ma tetanico.
Meno male che domani parto per qualche giorno.. altra illusione, altro posticcio..
Voglio che tu sia felice.
Ci sono anime così belle che si impadroniscono di un pezzo del tuo cuore. E resteranno inviolate e intoccabili. nulla potrà mai cancellarle.
Oggi è un'altra giornata triste.. il tempo a volte aiuta, a volte devasta.

mercoledì, novembre 21, 2007

.. e allora ha un senso anche Milano..

Milano mi affascina. Milano è una signora un po' austera e un po' popolare. attrazione e distanza.Milano è come un gatto che ti fa le fusa e poi ti graffia, come una sconosciuta che ti sorride per strada e un nemico dietro la schiena. Al mattino milano ha un sole pallido e timido.. così discreto da temere di accarezzarti.. in una settimana a Milano c'è sempre stato questo sole e i palazzi brillavano nel freddo come rugiada della prima alba. Milano ti sfianca, ti sfibra, ti svuota e ti riempie. Milano ha gli occhi assenti della gente, le mani gelide e i pensieri distanti.. Milano perde umanità per le strade e la riacquista nel caldo di un ascensore, si affolla di idee silenti nel vagone di una metro e si esprime nei teatri.. Milano ti spersonalizza e ti restituisce tutto nell'intimità domestica. Milano ti ruba il tempo e un po' di soldi.. è un'attrice avara ed egoista. e un po' vanesia. Ma quanto ti regala se la sai corteggiare, ammirare, maneggiare.. Milano poi sa farti piccoli doni insperati..incontri..e con un sorriso sul volto, camminando nella magica metropoli, da essere un nulla puoi sentirti fulcro... e ridi ridi da sola perchè nessuno intorno può capire ..


Questa Milano non lo so
è vero strana ti dirò
è immagine
Sono straniero e ancor di più
se proprio a dirmelo sei tu
mi sento fragile
c'è un movimento che non ha più così tanto senso
Ma son strano io
sono strano io
sono strano io
Questa piazza così piena mi lascia un vuoto che fa pena
inno alla pubblicità
stuprare il cuore alle città
renderle solo vanità
mi fa confondere
ma per fortuna ci sei tu
ed è per questo che son qui
e allora ha un senso anche Milano.....

(lacrus)

mercoledì, novembre 07, 2007

La terza verità



Vi invito ad ascoltare tutti i telegiornali di oggi. Vi invito a leggere con attenzione cosa scrivono le “grandi” testate giornalistiche.
Sono schifata.
Hanno ucciso una ragazza inglese a Perugia. Bastardi. Hanno arrestato tre ragazzi. È il lavoro delle forze dell’ordine. Uno dei fermati è del mio paese. Mai visto, mai conosciuto. Un ragazzo di 24 con un blog, come miliardi di ragazzi come noi.
Ora.. io non entro nel merito dell’omicidio ovviamente.. non si sa cosa sia successo, né come, né perché. Né trancio giudizi così, “a sensazione”. Ci sono polizia e giudici per questo.
Eppure i giornalisti hanno come sempre già presentato la loro condanna. E la gente ci ha messo del suo. L’opinione pubblica ha già bollato. Giovani compresi. Per il gusto di puntare il dito, o per un reale sdegno...
Ma se fossero innocenti? O meglio.. se il loro coinvolgimento fosse solo marginale, come quello di ragazzi per errore trovatisi in una situazione terribile? Avrebbero la vita già distrutta. Già segnata. La cosa più orribile di questo delitto non è solo il delitto, quanto il fango che sputano sulle persone indagate (come fecero per il padre di Tommy, o per Youssef Marzouk prima di scoprire che non erano stati loro)… Ho sentito cosa hanno detto di questi tre fermati. Ho sentito come hanno delineato le loro figure. Come si sono attaccati a frasi scritte o foto buffe per farne uscire un’immagine obliqua, incrinata, sporca. Insinuare odio. Ho spulciato quel blog.. non mi è sembrato così da “pazzo” come hanno voluto far credere.. ma pensieri di un ragazzo dei nostri giorni, con i suoi momenti. Se invece in tv al posto di dire che il suo blog è pieno di commenti di gente che lo chiama assassino o di frasi da matto, leggessero anche i commenti belli degli amici che lo conoscevano, e le parole di chi ha spiegato perchè esiste una foto in cui ha la mannaia in mano… se dessero una versione più distaccata dei fatti, se evitassero di fare i razzisti anche nei confronti di uno che è italiano già da dieci anni e ha solo un colore della pelle diverso, se evitassero di parlare di violenza sessuale quando non si è ancora saputo niente di quella sera, ..se pensassero prima.. forse si eviterebbe di straziare sempre l’anima di tutti.
Colpevoli o innocenti.
Chi non è qualche volta un po’ pazzo ? Ha detto pazzo, no assassino.
Chi non si diverte a scrivere sul proprio blog a volte con frasi ad effetto? Era il suo spazio, lo facciamo tutti.
Quando la smetteranno di infiorettare tutto? …..
Sdegno.
Impotenza.
Che sia colpevole o innocente non cambia la mia vita ma spero che Raffaele Sollecito sia innocente, e non solo perché è un giovane studente del mio paese, ma perché vorrei proprio vedere i tentativi di scuse della stampa, i dietrofront… ma temo che finirebbe tutto in silenzi di vergogna che non appagano..

venerdì, novembre 02, 2007

e-incontri


un'immagine, un viso e due occhi sconosciuti. commuoversi di fronte a una bellezza. sentire un tuffo allo stomaco, quel famoso nodo che ti toglie l'aria, il respiro. quasi tremare, di fronte a qualcosa che non ci appartiene, a cui non apparteniamo. sentirci distanti e sentir attrazione insensata, come ad essere vicini. vicini a chi poi.. a cosa.. a un'immagine su un monitor. a un'anima che non conosci, a due occhi che ti entrano e ti scavano. un volto mai incontrato. è come quando per la strada incontri una persona sconosciuta e vi fissate negli occhi.. e poi svanisce.. e sai che ti ha comunicato qualcosa. ti ha lasciato qualcosa. messaggi da decifrare. a volte belli, a volte chiari, a volte confusi, altre volte terribili. ti chiedi della sua vita. ti chiedi se mai ne saprai di più. ma per strada uno lo puoi sempre rincontrare e cogliere altre sfumature.. un viso su uno schermo no.. ti fissa e quell'immagine è immobile, sempre la stessa. e quegli occhi sai che non sono per te eppure.. come una monnalisa ti seguono e un po' ti perforano. cosa vogliono dirmi? cosa vorrei che mi dicessero? . ci sono immagini che percepiamo in base al nostro modo di essere precisamente in quell'attimo. e poi svaniscono. Ci sono immagini che percepiamo in base al nostro modo di essere precisamente in quell'attimo. e restano. per sempre. o fintanto che non siamo pronti a sostituirle.
abbiamo sempre bisogno di una magia segreta.
adoro le coincidenze.

domenica, ottobre 28, 2007

frasi d'autore

"Per mantenere intatta un'amicizia siamo disposti a fare di tutto. Sorprendiamo l'amico nell'atto più sconveniente, ma il nostro giudizio si appanna, la nostra indulgenza ci benda gli occhi, e l'amicizia ne esce intatta, e anzi si accresce, come se ad alimentarla valessero, dell'amico, più i difetti che i pregi. Che cos'è l'amicizia, in fondo, se non una vicendevole, tacita assoluzione protratta nel tempo?"


"è da sciocchi parlare delle possibilità mancate, quando si sa che la vita ha una sola strada: quella che abbiamo scelto."


da Canone inverso. Maurensig. Un libro bellissimo letto tanti anni fa in ritorno da un viaggio...

giovedì, ottobre 25, 2007

negli occhi

Incontentabile insoddisfazione negli occhi di chi ha studiato e capito che non basta imparare per diventare o soltanto essere qualcuno.

lunedì, ottobre 22, 2007

nell'aria..

l'odore della pizza e dello strudel nel forno mi risvegliano dal torpore del mal di testa. La pigrizia si scuote e il mio corpo emerge dai due maglioni e dalla coperta di cui è rivestito e si dirige verso il tavolo. Stasera non vado in palestra. chi me lo fa fare. divano, coperta e distretto di polizia. non è neanche finito ottobre e qua è già inverno pieno.

martedì, ottobre 16, 2007

Si nasce tutti pazzi. Alcuni lo restano.

Estragone in Aspettando Godot

mercoledì, ottobre 10, 2007

i sogni a volte si realizzano




Che valore ha il tempo?
Solo poco più di un anno fa..il 22 settembre 2006 avevo scritto qui un post per te, presa ancora dal dolore della tua assenza, dalla speranza di un tuo ritorno.

Basta un’ora di telefonata per ritrovarti?
Forse mi bastavano anche le prime due righe di quella email..
O forse mi è bastato sentire che ridevi ancora allo stesso modo..
Strano quasi non riconoscere la tua voce e poi pian piano cominciare a distinguere i suoni. E associarli a delle espressioni del viso, al movimento degli occhi, alle smorfie con le labbra. E accorgermi che stavamo parlando di cosa hai fatto oggi e come va il lavoro.. come se non ci sentissimo da ieri.. e poi “sei felice?”
Sei una preghiera che si realizza, un sogno che si avvera, una fatalità del caso? Non lo so non mi importa.. io sto ancora cercando di credere che sia tutto vero..

Nessuno riesce a capire. Nessuno forse può capire.
È così difficile solo condividere in silenzio il fatto che io oggi sia così felice al punto di piangere?

Non trovo ancora le parole per raccontare. È tutto chiuso dentro di me.
Non trovo il modo di ritornare da questo stato di stupore e assenza . da questo volo nel tempo, nello spazio e nel ricordo. Non trovo la via per spiegare.. tanto.. nessuno capirebbe realmente.
Ma io oggi sono felice anche se ho il trucco che si scioglie lungo le guance.

Questa era una delle nostre canzoni:
http://www.youtube.com/watch?v=PVXEPecVke0&mode=related&search=

Bentornato amico mio. Anche solo per oggi. ma almeno ti ho potuto vivere ancora..

I sogni a volte si realizzano.




giovedì, ottobre 04, 2007

cercasi antitarme 2

... mi ero dimenticata di averti lasciato il pass tanti anni fa.. credevo l'avessi buttato.. avevo sperato di dimenticare e invece.. back in a few lines.. hai superato i miei controlli.
colpita e affondata.
cosa succederà?

mercoledì, ottobre 03, 2007

cercasi antitarme.




dove cercarmi.
ecco.
sta capitando ancora.
il guscio si sta richiudendo e ciò che sembra apertura è solo un'ologramma di una visione apparente. un sorriso che ha accesso a pareti di plexiglass e luci a neon che lo fanno risplendere. (ir)reale. come contenersi da chiunque possa smuovere sensazioni. solo alle cose è concesso emozionarmi. l'inanimato e l'inesistente. per il resto c'è bisogno del pass.

ingresso consentito solo agli autorizzati..

mi chiedo se non sia venuta da un altro pianeta di robot: un meccanismo interno dentro di me è pronto ad innescare il pilota automatico appena avverte.... e prende la distanza questa testa che si tuffa nel lavoro e negli impegni. e prende a seppellirsi nel cioccolato amaro e fondente il cuore disilluso. e prende a ricoprirsi di strati di lana questo corpo graffiato da mani distanti.. esigente si diventa con l'età. e quanto è vero. ma l'amarezza è che forse in realtà io non ci credo più. il per sempre non esiste. non esiste nulla che duri di più di un sogno prima del risveglio. bisogna avere coraggio per prendere atto delle cose.. coraggio per reagire o per non reagire? certo che mi pesa questo stato di torpore che mi trascina giorno dopo giorno .. non voglio ritrovare annodato tra le mani quello strato di cellophan imbottito che avevo strappato con gioia. ma lo sento che mi annebbia i sensi.. e attutisce i colpi.

lunedì, settembre 24, 2007

Cristina e le sue stagioni


Conosci i miei occhi se guardano lontano da te
le mani che non so curare,
conosci le stanze poco illuminate dov'è
possibile arrivare bendati.
Pronunciare una ferita
quando è appena ricucita
non è semplice.
Arginare la tensione
contenere un'emozione
è più nobile.
Ecco un'ombra che mi lega
la certezza di qualcosa che poi cambia.
Scavare o tralasciare il senso
voltarsi e non guardare dentro.
Ammettere o tacere, avvicinarsi e rimanere.
Conosci i miei occhi quando guardano verso di te,
i giorni normali senza un gesto da ricordare.
Conosci i colori e la parte più scura di me
difficile da raccontare.
Conosci i miei occhi quando guardano lontano da te,
i particolari delle mani che non so curare,
conosci i ricordi e la parte più scura di me
difficile da raccontare.


Un album meditato, preciso, curato nel dettaglio. non chitarre isteriche, non elettroniche sognanti...La quinta stagione l'ha voluto chiamare. Il termine esatto è "ordine". l'ordine e il rock forse non sono mai andati d'accordo, ecco perchè questo album al primo ascolto non mi è piaciuto. Per niente. ed ero delusa...Poi mi son detta come al solito.. aspetta.. metti in loop.. arriverà a colpirti qualcosa.. Non c'è la violenza e la rabbia, non c'è il gioco burlesco, non c'è la sperimentazione, ma c'è una forza diversa.. una consapevolezza diversa.. e infatti... I testi sono minuscoli cammei per il cuore. da leggere in determinati stati d'animo..Migrazioni... i suoni decisi e puliti.. con cadenza regolare.. Come le lacrime... un senso di armonia nell'aria e di positività.

Questo album mi ricorda l'aria..Mi ricorda il respiro.. La speranza.. L'universo. è il cambiamento, la rigenerazione..

Non vedo l'ora di capire dal vivo come tutto sarà...


Buon ascolto...

martedì, settembre 11, 2007

falling like a bird.. open shooting.

(please guardate il video prima durante e mentre leggete)
http://video.google.com/videoplay?docid=-6709385551270436855

I lay, looking at my hands
I search in these lines
I`ve not the answer
I`m crying and I don`t know
watching the sky
I search an answer
I`m free, free to be
I`m not another liar
I just want to be myself… myself
And now the beat inside of me is a sort of a cold breeze
and I`ve never any feeling inside
ruining me…bring my body
carry it into another world
I know I live… but like a stone I`m falling down [.......…to the end.]

L.C.


Egoismo. Come palla rimbalza. Il foglio ondeggia sulla scrivania pieno di caratteri incomprensibili. Cosa altro vuoi ? ci sarà un giorno in cui tutto sarà limpido come il cielo in Alaska? Datemi un bostik per incollare le due metà del mio cervello.. o quelle del cuore? Non so.. la dicotomia mi rende da sempre instabile. E inaffidabile. Stanotte ho sognato woody allen.. forse che il suo umorismo non voglia esser un’inconscia e beffarda attenzione del mio io contro di me… ridi pagliaccio e tra la cena delle beffe e quella dei cretini magari ci mettiamo anche un buon surrogato di mc donald’s.. Veleno insomma. Come quello che ingerisco tutte le volte che cerco una risposta. Un’unica risposta a tanti uncini capovolti col puntino.. credevo che la crisi dei trenta fosse passata. Credo realmente stia iniziando. La necessità di aver una dimensione propria. Uno spazio proprio. Metri quadri in cui esser la regina. La mia camera arancio procede.. libreria montata e già stracarica.. ma manca il letto. Come se ancora disconoscessi questo luogo che mi ha cresciuto. Rifiuto di tenerlo ancora come nido.. dichiarare che in fondo non è cambiato niente. Butto giù i muri col piccone e mi creo una casa nuova. Non posso. Sfondare cementi che non mi appartengono..o non più. ho un limitato spazio d’azione. Non posso essere egoista. Lascio gli spazi ai vicini. Basta che non vengano a chiedermi il limone per il tè, io bevo earl grey e pure senza latte quindi.. a ciascuno il suo. Tanto questo territorio non può essere comunque toccato. Sono stata dal notaio e mi appartiene. Anche se non lo sa nessuno. Non ho messo il nome sul citofono, non mi interessa.. anche il postino non lo sa che sarebbe quello il portone giusto.. ancora si affida ad andar dall’altro lato e io sorrido. Doppio anche il portone, così come il cancello, così come il cervello, così come ogni angolo di cielo che vedo, così come ogni sogno che soppeso. Nuvole di nebbia attraverso a piedi.. temo di aver perso qualche grado se la vista si confonde e diffonde confusi segnali di fumo. Gli indiani mi manderebbero un telegramma per chiedere spiegazioni. O il risarcimento danni. Pessima figura. Il problema come al solito è nei codici. Di comunicazione o di cifratura. Chi vuol dire e chi vuol nascondere. Che banali gli esseri umani nel cercar chiavi d’accesso .. gli hacker dell’anima sarebbero miliardari qui se riuscissero a capire quanta ricchezza nascosta c’è. Niente egoismo. Mai stato. Né prima né dopo ma si è sempre fraintesi quando si cerca di migliorare.. allora ho deciso che voglio peggiorare, così forse sarà più easy comprendermi al volo.. o prendermi in volo. Un colpo ad un piccione. Fucile a canne mozze tanto per divertirsi. Il wwf non vuole ma qui la caccia è già aperta.

mercoledì, settembre 05, 2007

serious...


NON sono una persona seria. sono un buffone di corte che sottilmente fa dell'amara ironia al proprio re. e da solo nel camerino si toglie i campanelli.
NON sono una persona seria. sono l'animatore da villaggio che inventa scenette che ammaliano e fanno passare il tempo, ma poi torna in stanza e spesso si sente vuoto.
NON sono una persona seria. sono il pagliaccio del circo con mille numeri magici e occhi colorati, ma muto e con il trucco nero.
NON sono una persona seria. sono un politico nella mia testa, incoerente e ridicolmente voltabandiera.
NON sono una persona seria. sono una amante del gioco, del piacere, della risata, che poi sotto la doccia canta summertime.
NON sono una persona seria. sono un saltimbanco da piazza, mangiafuoco e giocoliere con nuovi elisir curativi, che poi toglie il cilindro e sotto non ha più capelli.
NON sono una persona seria. sono un neonato che piange di notte senza sapere il perchè e poi ride se qualcuno lo prende in braccio.
NON sono una persona seria. sono il mio riflesso nell'acqua, narciso e boccadoro, ombra di velluto, bustino allacciato stretto, coppa di champagne, souvenir del passato, insonnia di torpore, immagine sfumata, menzogna presagita.. sono l'essenza della mia testa, gioco di specchi. sono e non sono..


a volte è meglio spegnere la luce.


f.
ps..going to Bologna..

giovedì, agosto 23, 2007

in questo preciso momento

ora, alle 17.07, diluvia.. il cielo è viola, urla si squarcia. paesaggio irreale il vento impazzito sbatte l'acqua ovunque. sembra una gara di forze. la finestra spalancata, non posso farne a meno. Entra l'odore di terra e humus. Entrano gocce. Entra la voce. Non posso continuare a lavorare, non riesco a distogliere lo sguardo da questo spettacolo. Altre persone come me dietro i vetri o sui balconi. Spaventate e affascinate.
una piccola parentesi..non potevo non scrivere ..
adoro i temporali estivi.
f.

Emotions recollected in tranquillity (parte II)


Mi tocca ancora rievocare emozioni passate.. quasi un mese fa..


c'erano i suoni e i colori... sorrisi che si incrociavano e sguardi miei estasiati..






c'era la voce che vibrava sul pianoforte, un ray charles con gli occhialetti rossi e il jazz improvvisato..







C'era ivan con la band, il pubblico, c'era harlock, sofia, fabri, sandman e altre persone.. e c'ero io..


e "c'era" Benjamin.. evocato dal cameriere, direttamente da Tivoli, così buffo quell'ometto che diceva "ben, ben, le signore ti aspettano" e io e sofia giù a ridere.. era un modo di averlo con noi..

e c'erano emozioni. quelle semplici dietro una birra e dentro un gelato. quelle che ti illuminano come il tungsteno dietro due stelline. quelle che anche se sei in ritardo ridi e corri. quelle che ti fanno sentire un po' deluso per non aver ascoltato tutte le altre note assenti. quelle che ti fanno sentire in galleria anche se sei seduto su un marciapiede vicino alla fogna..

Si. c'erano. e nel ricordo ci sono ancora. dolcemente.

Emotions recollected in tranquillity.

Merci à vous tous.

f.

lunedì, agosto 20, 2007

back from mental paradise














Uno squarcio sui miei giorni passati, un'occhiata rapida ai colori, alla pace, un colpo d'occhio sulla luce, sul mare..









"Ammalandosi, in viaggio i sogni vagano, sospesi in una landa desolata". Haiku








"vivi come se il paradiso fosse sulla terra" ..
... e poi l'amore.
I'm back.
f.




mercoledì, agosto 01, 2007

...on holiday..

... poi vi racconto di ivan segreto.. di chi c'era e di chi c'è stato comunque...poi vi racconto delle altre emozioni...
sono qui un solo attimo.. per salutarvi..
finalmente le vacanze.
finalmente due settimane lontana da qui.
finalmente la sardegna.
a presto amici e sconosciuti.
f.

sabato, luglio 28, 2007

"emotions recollected in tranquillity"

Emozioni, in questo ultimo periodo ce ne sono state. poche. ma buone. quella che non riesco a scacciare ancora è solo una però...

ho smesso di ballare a 19 anni per un problema al ginocchio.. e quanto mi è mancato danzare in questi anni e far esprimere al corpo un vibrating mood... poi il teatro mi ha riportato sul palco in modo diverso... e quest'anno è successo l'incontro...

la mia vecchia scuola di danza stava preparando un balletto di repertorio, Giselle... e lì c'è un ruolo mimico un po' danzato, breve, brevissimo ma molto intenso... mi hanno chiamato.. mi hanno chiesto di partecipare.. di aiutare la protagonista nella mimica e di interpretare la mamma di Giselle... l'ultimo balletto che ho visto all'ei fu Petruzzelli con la Fracci e Nurejev .. ho immediatamente accettato...

... e allora lì, la musica, le prove, gli altri con le punte, io scalza, le risate dietro le quinte, il trucco, gli abiti, il tuppo, e un ruolo mimico pieno di dolore.. una madre che assiste alla morte della figlia.. il 18 giugno in scena..il silenzio in teatro, tensione nell'aria.. la mia Giselle e il suo ballerino bellissimi e bravissimi, eleganti, leggeri.. e poi lei impazzisce tra le mie braccia.. la gente si è commossa, io versavo lacrime in scena.. come spiegare che lì, tra quelle gocce, c'era non solo il personaggio interpretato ma anche tutta la mia emozione di essere ancora lì come venti anni prima, con alcune delle stesse persone di allora, di nuovo insieme, ancora insieme, a recitare col corpo, col viso e senza parole... ? come spiegare il pulsare del cuore rapido e insistente, che ripercorreva una vita tra applausi e sensazioni private?

non ci riesco.

fine primo atto.

... e poi scappar nel camerino per svuotar l'anima. E cercare di tornare normale.

Ma non è più possibile..

Le foto e il dvd sono molto belli.. anche l'articolo apparso sul giornale..

Si replica il 5 settembre. E io già non vedo l'ora..


tu chiamale se vuoi emozioni.


lunedì, luglio 23, 2007

un giorno .. di un mese.. di un anno..

Fuckin’ hell mi verrebbe da dire ..
Come inferno batte il sole in questa stanza . brucia brucia . stoppie scoppiettanti le mie carte sulla scrivania.
Mi avevano detto. No, avevo creduto volessero dirmi. No, forse mi hanno detto ma non ho sentito bene.. faceva caldo, la testa girava, pressione sotto i piedi e niente acqua. E poi era buio. Ho sentito dire scusa e poi un urlo, in silenzio. Era nella mia testa mi dicono . come??? Non è possibile.. qualcuno deve averlo sentito.. io ho visto le macchie, ho visto i fari lontani , una macchina che sgommava e via di corsa.. no la targa no non l’ho letta. Hai sognato tutto mi dicono. Basta stai zitta. Mi vogliono mettere a tacere. O forse no, io ho sbagliato a sentire. Ho creduto di sentir urlare, l’ho solo creduto, il caldo dà alla testa e tu hai avuto allucinazioni. Forse hanno ragione loro, io ho sognato .. ma no l’urlo c’era. Quella donna ha urlato davvero. l’hanno portata via, era con me, sono certa fosse alla fermata dell’autobus vicino a me, aveva i tacchi, ricordo il rumore sordo sull’asfalto ormai ridotto a poltiglia dal caldo. E qualcuno deve averla portata via. No, tu vaneggi mi hanno detto. Lobotomia, questo vorrebbero farmi. Non posso permetterlo, io.. lei.. la devo trovare. Io so che le stanno facendo del male, so che lei piange.. posso sentirlo nella testa, ancora si ripete il suo grido spezzato, silente. Aiuto . no no la testa mi scoppia, sudore giù dalle tempie e gocce gocce cadono anche sugli occhi. Non sento, non vedo. Lasciatemi urlare però. No no mi hanno detto e ho sentito bene. Mi hanno detto di tacere e mi hanno pure chiesto scusa. Ma lei l’hanno portata via. E ora hanno rinchiuso anche me. Non ricordo più quando. Quando ero ad attendere quel bus di notte? È successo mai.. io non .. io non .. mi ricordo.. io.. ecco..io.. non mi.. ricordo esattamente.. ma un giorno, in uno stramaledetto mese di uno stramaledetto anno… si ecco… un qualunque giorno passato.. non so se ero alla fermata del bus in stazione o in aeroporto.. o forse ero si ferma.. ecco si ferma all’angolo di casa… e l’urlo c’è stato. Lacerazione.
L’hanno
portata
via.
Era
la
mia
Libertà.

venerdì, luglio 20, 2007

oggi.

avrei mille cose da raccontare.. tante cose ed emozioni di cui parlare.. ma non ho tempo nè voglia oggi. volevo solo dirvi che oggi sono davvero di ottimo umore. ho cantato nella mia auto al tramonto a squarciagola. ho cantato ivan, ho riso .. da sola .. come è bello sentirsi a volte di nuovo un po' come a 20 anni... liberi ...

ampia visione.....

mercoledì, luglio 11, 2007

mad rhythm..

radici si impiantano nel ritmo, l'asfalto è bollente sotto i piedi ruvidi e tagliati. crepe nel terreno e sui muri corrosi da graffiti ignoti. chiama un jazzista a farmi compagnia nelle sere di vento. voglio perdere il contatto col reale per un po' smetterla di calcolare i secondi come se la vita fosse una continua olimpiade. dammi sabbia fresca su cui rotolarmi e ore di risate incontrollate. voglio stupirmi degli istanti e passare la notte fuori in attesa dell'alba. chiedete alle onde di intonare un canto per la mia mente stanca e fatemi tornare a sentire leggera. battono le lancette ancora, trappola con maglie invisibili, intessute di capelli bianchi. sottili. come gli sguardi ad occhi socchiusi delle sirene d'ulisse. stimolate il mio giorno assopito che perde la luce delle stelle d'estate. Scadenze. Solo scadenze. Datemi posti ignoti da scoprire, angoli inesplorati da osservare con stupore. Ho ancora bisogno di regalare ai miei occhi la gioia dell'ignota meraviglia. E non lasciare al tempo bastardo i miei respiri di aria contraffatta e inquinata. la solitudine si incorona ed è una certezza amara che rinforza. Anime di cemento che si colorano delle presenze altrui. Forse un po' di arancio, come tutto qui intorno.

venerdì, luglio 06, 2007

traspare in segreto

Traspare dagli occhi, la tua aspirazione.
Traspare affiorando, da un abissoso mare.
Si asciuga ogni solco, riaffiora il mio volto.
Affiora ignorando qualsiasi espressione.
Trapare e Riappare, Traspare e Scompare.
Traspare Scompare Riappare
Traspare la vera intenzione,
Traspare evitando qualsiasi rimando.
E solo un incanto,
miserrimo incanto,
mirabile errore,
è pura ispirazione...
Questo è uno di quegli spettacoli che non si possono perdere... la cornice è fantastica, il concerto molto intimo.. la musica coinvolgente.. chi verrà con me?? (ben....su su.. )


Domenica 29 Luglio - Piazza San Benedetto - Polignano a mare...
IVAN SEGRETO
Ingresso libero, inizio spettacoli ore 22


Il 22 giugno 2007 è uscito il suo terzo disco, "Ampia", per il quale Ivan ha lavorato in quartetto, con la stessa formazione che lo seguirà nei concerti. Ampia vanta la collaborazione di Franco Battiato, Giovanni Sollima e Paolo Fresu e conferma la personalità jazz di Ivan nell'esplosione gioiosa della sua apertura "ampia" alla musica ed alla vita.
Ivan Segreto - Voci e Pianoforte
Christian De Cicco - Chitarre
Daniele Camarda - Liuto, basso elettrico
Pino Li Trenta - Batteria

venerdì, giugno 29, 2007

paolo benvegnù a bari

Credimi.
Io non ti voglio più
Guardami. Che cosa vedi ancora?
Ma sento che ansimi
che tu vuoi me dentro al mio corpo ancora..
Le mani che stringono ciò che rimane di me nel buio si allentano..
Credimi non ti perdonerò
Lo sguardo fisso sopra al mio corpo ancora..
E sbavi scuotendomi il ventre
in equilibrio sopra al mio corpo ancora..
Non vedo che uomini, fuori e dentro di me.. ma non riesco a comprenderli
Perché è una lunga notte ma è più stupido il mattino
E non mi importa di restare qui
Non mi importa di restarmene ferma per sempre
Come se fossi un fiore e tu la pioggia e cadessi per me
Come se io fossi un fiore
E’ una lunga notte ma è più stupido il mattino
E non mi importa di restare qui
Non mi importa di restarmene ferma per sempre...

Concerto bellissimo. e a tratti divertente. noi sotto il palco..loro in quattro sul palco.. con loro un po' dietro le quinte. Ma prima i suoni, le emozioni, la voce un po' rotta, un po' urlata, un po' soffiata. parole come coltelli e parole come carezze.. sguardi di amici complici e il vento di notte. Canzoni note, qualche inedito, una cover, qualche ricordo degli scisma.. Ricordi che riaffiorano, immagini che ritornano, domande senza risposta .. Quei concerti intimi che ti fanno sentire che stanno suonando solo per te.. momenti in cui ti appropri delle onde del suono, delle luci che si intrecciano, delle immagini su video, delle parole che acquistano un senso nel tuo vissuto.. e il tempo perde il tempo.
"tutti i respiri che ho.. sono per te, tutti i respiri che hai.. e così che ogni goccia di me scava la tua schiena lentamente. con un ritmo costante.. .. muovi le tue mani su di me il silenzio sembra indispensabile...per controllare le parole e dimostrare di sentirsi debole. tu da me non hai che l'assenza... ..Voglio respirare lentamente il tuo profumo e non so se risvegliarti.."


poi la finanza si è dimenticata che eravamo in duecento al terminal crociere a seguire il concerto.. e ha chiuso i cancelli del porto! le telefonate in caserma, chi riusciva è passato attraverso le sbarre, qualcuno ha scavalcato, qualcuno ha atteso un'ora che venissero a riaprire.. ed erano già le 2 e mezza di notte... da scrivere un articolo sulla gazzetta !

martedì, giugno 26, 2007

orange waves


onde di arancio sui muri. come in questo blog anche la mia stanza ha il colore del sole d'estate. sarà l'ispirazione dei 47 gradi di ieri. sarà che avevo bisogno di luce e sfumature. che strana la mia stanza semivuota. ancora senza letto, senza libri, solo con questa scrivania al centro.. che strano dopo tanti anni rivoluzionare tutto e poi immaginarselo simile a prima.. Vorrei aver il tempo di decorare la finestra..vorrei riuscire almeno ad andar a comprare la libreria ma nell'unico pomeriggio libero io sto qui a scrivere.. vorrei schioccare le dita e trovare tutto pronto e sistemato.. ma questo stato di cantiere sembra piacermi .. il work in progress mi ha sempre dato l'idea del percorso, del portare a termine un incompiuto in -ing. come nei viaggi, che mi è sempre piaciuto di più il percorso piuttosto che la destinazione. Come nello studio, che mi piaceva di più scoprire le cose piuttosto del 30 finale. Era la mia missione da trentenne quella di cambiare la mia stanzaufficionido. E sono a metà dell'opera.

E sorrido.

venerdì, giugno 15, 2007

happy birthday..

Ieri sera sul tardi avrei voluto essere a casa, e lasciare lo stesso identico post dell'anno scorso... e si..ieri sera questo mondo di soffioni e libellule ha compiuto un anno...un anno di pensieri, di dolori, di allegria, di commenti.. un anno di amore, di crescita, di musica. Già un anno. E ieri nell'aria lo stesso profumo di fiori di giugno.Chi ha scoperto questo luogo nel tempo forse non sa che all'inizio questo blog era tutto nero con le scritte bianche o arancio..proprio come lo vedete ora... oggi vorrei fosse di nuovo così, magari solo per qualche ora, magari no..Per ridare il benvenuto a tutti, si, perchè se questa virtual area continua ad esser sempre più importante per me è anche per i miei compagni di volo.. che ringrazio dal cuore. oggi è anche il vostro compleanno:)
vi ridedico il mio primo post.

http://ilsoffionelalibellula.blogspot.com/2006/06/vestita-di-pensieri.html

un abbraccio di donna.
f.

mercoledì, giugno 13, 2007

questa piccola notte

Piccoli rumori nella notte. Auto passano lontane.
I grilli cantano odi alle stelle. La ventola gira e dà voce alla mia stanza, con i tasti della tastiera.
Una lampada da tavolo e il buio tutt'intorno.
quanta intimità questa notte. quanto stare con me e il mio lavoro.
Quanti suoni attutiti dalle braccia dei cuscini. Respiri.
C'è vita qui accanto.
E riposa. shhh ...
Silenzio.

domenica, giugno 10, 2007

10 giugno 2''7

2 years have passed. already. and time is not a cure. it's just a way to ease off pain. it's just a way to fool you and let you try to live everyday life with no clear discomfort. Time is just a proof with a beating clock, and a renewed bell tower wakes me up .. continuously. A flashing overflow of images hangs over me. Please, silence. Today noone is allowed to claim.

http://www.youtube.com/watch?v=Jek6iP6AuAQ


..."All the times that I've cried
Keeping all the things
I knew inside
And it's hard, but it's harder"...

mercoledì, giugno 06, 2007

Asylum..

Eros e Thanatos camminano tenendosi la mano. ubriacandosi di gin.
L'aria è sotto la lucida lente perversa di uno psichiatra. è pesante. si respira dolore. si respira soffocamento. non si respira. Verrebbe voglia di chiedere aiuto.
Eppure Stella è lì, sprigionando su carta erotismo e passione, suscitanto odio e compassione, amore e ribrezzo, voglia e sdegno.
Eppure Edgard è lì, e lo immaginiamo col sorriso beffardo ed egoista, fanatico e spregiudicato. Pazzo. Pazzi. Bellissimi. Gioco di amore e morte, intreccio crudele, partita a scacchi con se stessi. Vittime e carnefici, e spettatori già vinti senza aver partecipato.Come può restare sulla pelle il brivido dopo aver letto la parola fine? Ricominciare a leggere, rivivere, riprovare emozioni. il romanzo trasuda emozioni.. percepite e analizzate come sul vetrino di un biologo, sudate e temute come sul lettino di un analista.. La parola descrive e tace. Illustra e lascia sospeso. Provoca e ferisce. Come un entomologo sul suo insetto ancora vivo. Un battito di ali. Vite spezzate da un gesto.

a volte li odi. a volte li ami.

E l'arte come sempre si fa complice. di un amore, di un delitto. La scultura, arte di creazione, diventa parte di un quadro di morte.. Il dolore trasuda come la passione.Stella è l'elegante, disinibito, contemporaneo specchio liberty di Emma Bovary.. Donne che bruciano dentro, che bruciano su carta, che dimenticano tutto in nome di quella passione morbosa. Che "scelgono" nel corso di tutta la vita la morte, perchè altro non è concesso ai loro occhi, alle loro mani, ai loro desideri.. Le voci si accavallano, eppure tutti i personaggi passano così in secondo piano, tipi umani che si svuotano di fronte all'intensità dei due tormentati angeli caduti.

Assassini.

Asylum...manicomio, prigione per la mente, per il cuore, per l'anima.. titolo inglese bellissimo.. così claustrofobico, così legato ai labirintici stretti vialetti della mente malata. E gli spazi aperti, la campagna inglese, i prati, il lago, la grande casa sono solo gli antagonisti beffardi e ignari di quello che è il bellissimo male in loro.. Il sesso il corpo la famiglia quasi perdono valore. Altrove se non in loro, tutto è una via di fuga.. fittizia..

Eros e Thanatos finiscono tenendosi la mano. E tenendosi il cuore di chi assapora il romanzo.
son passati quattro anni. voglio rileggerlo. (ma per ora lo impacchetto insieme a tutto quello che c'è in questa stanza)
Follia. Patrick Mc Grath.


ps. Ben avevo detto che ne avrei parlato..
ps2- dopo aver pubblicato questo post.. scopro un articolo.. io adoro le coincidenze.
http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/spettacoli_e_cultura/follia/follia/follia.html

domenica, giugno 03, 2007

l'ascia.


lasciami la testa lasciami il cuore lasciami tornare a pensare e non confondere lasciami il passato e il presente e lasciami un futuro in cui esistere. lasciami le scarpe fuori dalla stanza e le mani fuori dalla schiena lasciami il sudore e lasciami dormire. lasciami i miei sogni lasciali respirare lasciami i nastri rossi e i libri di favole. lasciami il cinismo sul tavolo e la speranza negli occhi. lasciami il silenzio lontano spezzato e lasciami parole e gesti chiari. lasciami le paure sulle lenzuola e le angosce sotto il letto. lasciami le camicie che sanno di fresco e creme profumate. lasciami le lacrime tra le tue mani e lasciami ridere di gioia. lasciami stare e lasciami vivere. lasciami una esistenza piena che non si tormenti. lasciami credere in qualcosa di diverso. lasciami liberi i pensieri. lasciami capire e parlare. lasciati ascoltare.
lasciami trascinare le gocce di vino sul pavimento senza che si trasformino in sangue.
lasciami un fiore tra i capelli perchè possa correre ancora nel vento con gli occhi asciutti.
Oggi mi è toccata una guida nella fantastica alberobello..
Arrivo e chiedo.. "quanta gente ho nell'autobus?"
Risposta: "23. giapponesi"
Bene dico io... i giapponesi parlano inglese non benissimo quindi posso star più rilassata e parlare lentamente.. spero riescano a capire le cose più tecniche, male che va le rispiego in modo semplice...
Arrivano e, al mio Good morning! rispondono : A-rigatò... che per me continua ad essere un piatto di pasta... possibilmente col sugo...
Cominciamo bene ... dopo due minuti scopro che nessuno parlava inglese, a parte la relativa tour leader che mi ha detto "please speak slowly slowly slowly to me... I translate"
.. azz... Comincio a illustrare le cose del percorso e ad ogni mia frase di tre secondi lei traduce una frase che dura un minuto. O il giapponese è più lungo o chissà che diavolo si inventava..
Penso "ehm.. così ci mettiamo due ore!!".
Capisco l'andazzo. Devo dire poche cose ma buone. Già il tour parte con un'ora di ritardo, timing fatti male.. alla fine parlo solo in bus finchè lei dice "abbiamo poco poco tempo.. pel favole io dico storia di albelobello tanto la conosco così loro hanno tempo pel gilale e visitale il paese" ...insomma traducendo in italiano "fabbià stai zitta così facciamo prima" :D meglio per me ! e che fortuna... alla fine son stata solo a far presenza e a sorridere.. Un giro con 30 gradi all'ombra, un caffè e poi di nuovo in autobus. Loro mangiavano ciliegie e io in silenzio a chiacchierare con lei che chiedeva informazioni sui vari outlet..L'unica cosa che ho scoperto è che in Giappone una ciliegia, dico una, costa quasi tre euro. E che per loro da quando c'è l'euro l'Italia è diventata costosa... per loro...figuriamoci per noi!!!!!!

Buona domenica
f.

sabato, maggio 19, 2007

Insegnamento parte I

ho iniziato ad insegnare francese per un corso intensivo che finirà a fine giugno. a insegnare francese ad un gruppo di 13 ragazzi un po' "disagiati". (o siam noi docenti quelli disagiati??) un gruppo di età compresa tra i 15 e i 17 anni. ragazzi di strada.ragazzi di quelli che già è tanto se conoscono qualche parola in italiano. di quelli che se passano l'anno è perchè i professori non ce la fanno a vederli sempre davanti .. di quelli che "professorèèè cccosss!!!" ... di quelli che si credono i bulletti liberi di fare quello che vogliono... di quelli che sono lì perchè la comunità europea stanzia fondi per il loro recupero.. di quelli che vengono pagati un euro all'ora per andare a scuola... (dico io perchè io mi dovevo fare il mazzo e per beccare una lira ho aspettato anni e questi devono essere pagati per lanciare carte e pennarelli??) di quelli che non portano neanche carta e penna fornite dall'istituto..di quelli che mangiano in classe, escono senza permesso, stanno al cellulare.. di quelli che scrivono "costantino ti amo" e sentono le canzoni della Tatangelo.... di quelli con cui fare a gara per far capire chi è il più forte.. di quelli a cui devi mostrare sorrisi, educazione, risate, parolacce e alzate di voce per creare un contatto, di quelli con cui fare l'amica e la nemica, di quelli che vengono un giorno sì e due no... di quelli che se parlano in dialetto chiedi sempre l'ausilio del traduttore .. di quelli che non hanno intenzione di aprire libro e devi tenerli sei ore in classe... di quelli che parlano di omertà e rispetto.. di quelli che ...

"professorè tu sì fort, me si fatt lesc, me si fatt stè citt, t'ingazz e ì te chiet scus... sì l'unic ca ngià pust sott sott. àdavere. "
professoressa tu sei forte, mi hai fatto leggere, mi hai fatto star zitto, ti incazzi e ti chiedo scusa.. sei l'unica che ci ha domati. davvero."

queste sono soddisfazioni.

sabato, maggio 05, 2007

downwards

La lama affonda, ti tocca il cuore e ride. Prenditi gioco di me ancora pensò la mano stanca e sanguinante. Prenditi gioco di me. Come se non bastasse la delusione. Troppo comodo scegliere la via più facile. Forse è quello che si vuole. Non è il mio stile per fortuna. Ma il tuo.
Creta e fango.
Impastami e ricreami un volto sereno che illumini i percorsi.
Travolgi la notte e fanne luce con stelle senza pioggia. Parlami parlami. Non tacere. Non lasciarmi intrappolata nei silenzi, nelle interpretazioni di donna. Crea un mondo non lasciarti solo travolgere, coinvolgere, conquistare e affondare. Nella mano il potere. E hai appoggiato la lama al nostro petto. Hai girato il polso. Primo scatto dentro, come un giro di chiavi che imprigionano, o liberano. E poi hai ritirato la mano. Vigliacco provocatore insicuro. Giochiamo ancora con le nostre consapevolezze, tanto il tempo che può fare ancora. Un’altra ruga sugli occhi, e manco mi strucco. Ha il suo fascino la matita nera sciolta che cola sulle gote.. rassegnazione. Shhh continua a tacere, tanto a che serve sapere cosa ne pensi di un tuffo dallo scoglio.
Lasciami andare via con le meduse, che la loro scossa addormenti i miei sensi e non mi lasci pensare.
Floating.. ?
Flowing …downwards.

giovedì, aprile 26, 2007

post provvisorio

datemi un po' di tempo che appena finisco sta traduzione il nuovo post sui 30 lo faccio !

mercoledì, aprile 18, 2007

.....

- Mi hai chiuso la porta in faccia, perché?
- Perché sei la solita stronza.
- Non ti sembra di esagerare?
- Se per te farmi stare da solo al ristorante per mezz’ora mentre ti scopavi il cameriere è esagerare..
- Beh si.. che ti devo dire.. mica stiamo insieme io e te !
- Se continui così certo che non starai con nessun altro.. diventerai madre di un pargolo col grembiule e il menu! (ridendo)
- Ma smettila idiota.
- No smettila tu.
- Di fare che ?
- Di comportarti come una minorenne coi tacchi…
- Ma che ne sai tu…
- Solita risposta al femminile..
- Si, sarà solita, ma è anche vera.
- Ma che ci perdete a dire le cose chiaramente e a fare due più due uguale quattro? Dovete sempre prima fare la radice quadrata del logaritmo della derivata di a in base cazzi miei?
- Ahahahahah
- Tu ridi eh… forse sei davvero incosciente.
- Meglio incosciente che mediocre.
- E questo che c’entra?
- Mediocri sono le femmine con cui esci di solito. Mediocri sono le ragazzine che ti scopi a casa tua per paura di fartele in un bagno al ristorante come me. Mediocri sono le scuse che dai al tuo gelo. Mediocri sono le tue singole uscite con delle ragazze per puro sesso. (inviperita)
- Non è vero.. e poi.. Non mi sembra tu sia mediocre. (sorrisetto beffardo)
- Sei il solito bastardo. E comunque…esci con me quando te lo concedi. Troppo compromettente passar del tempo sempre con la stessa fanciulla. (sarcastica)
- Non ho capito Françoise.. rigiri la frittata ora ?
- Certo che si.. manco ti rendi conto dell’effetto che provochi....
- Me ne fotto come te. E ogni tanto mi diverto a sbattere porte...
- Sbatti, sbatti! Tanto è un verbo che ti piace moltissimo! Almeno per una volta hai avuto una reazione a qualcosa. Ho dovuto aver il cattivo gusto di farti pensare che uno mi stava toccando in tua presenza per vederti un po’ infastidito..
- Pessimo gusto. Già è tanto che non ti ho mollata lì a piedi.
- Già è tanto che non ti ho preso a schiaffi.
- E perché avresti dovuto ora? Ma tu vedi un po’ ..
- Perché secondo te io posso scopare nella stanza accanto a dove sei tu???
- E perché no? “Mica stiamo insieme io e te..!” e del resto c’erano tre camere di mezzo….(pungente e sicuro di sé) E non gridare sul pianerottolo. (afferrandola per un braccio)
- Voi maschi non capirete mai un cazzo di niente.
- Voi femmine sarete sempre zoccole e non lo ammetterete mai. (divertito)
- Sempre sostenuto.
- Mai messo in pratica davvero ! (entrano in casa)
- Ti odio.
- Sei divertente.
- Versami da bere e stai zitto.
- È un Sassicaia 2002. Ti stavo aspettando. E "stai zitto" lo dico soltanto io.
- Meravigliosa scelta.
- Non te la meriti.
- Me la merito eccome.
- Se non stai zitta ti lascio la bottiglia vuota.
- Scusa, farò come vuoi tu.
- Brava…..

martedì, aprile 17, 2007

siamo come orme


Siamo come orme, che passano e si cancellano, orme che lasciano un segno che si accavallano e si sfiorano, orme sulla sabbia, sul ghiaccio e sull'asfalto.. orme di noi, con tutto il peso della nostra testa, con tutta la nostra grandezza, con tutta la nostra nullità. Siamo come orme, affascinanti e sconosciute, delineate ed effimere..

Mi piace osservare orme intorno a me.




Tutto passa e tutto resta
ma il nostro destino è di passare
passare disegnando percorsi
percorsi sul mare.

Non ho mai rincorso la gloria,
nè voglio lasciare nella memoria
degli uomini la mia canzone;
io amo i mondi sottili,
in assenza di gravità e gentili,
simili a bolle di sapone.

Mi piace vederli mentre si dipingono
di sole e di rosso, volare
nel cielo azzurro, tremare
improvvisamente e svanire...

Non ho mai rincorso la gloria.

Viandante, sono le tue orme
il cammino e niente di più;
Viandante, non c’è una strada,
la si costruisce camminando.

Camminando si costruisce la strada
e guardando indietro
si vede solo il sentiero che mai
bisogna tornare a calpestare.

Viandante non c’è una strada
ma solo scie sul mare ...
Una volta in questo luogo
dove oggi i boschi si vestono di spine
si senti la voce del poeta gridare
"Viandante non c’è una strada,
la si costruisce camminando..."

Colpo dopo colpo, verso dopo verso...

Morì il poeta lontano da casa.
Lo copre la polvere del paese vicino.
Al momento di allontanarsi lo videro piangere.
"Viandante non c’è una strada,
la si costruisce camminando..."

Colpo dopo colpo, verso dopo verso...

Quando il cardellino non può cantare.
Quando il poeta è un pellegrino,
quando non serve a niente parlare.
" Viandante non c’è una strada,
la si costruisce camminando..."

Colpo dopo colpo, verso dopo verso.

A. Machado


per ringraziamento e concessione non richiesta al mio piccolo pulcino calimero.

giovedì, aprile 12, 2007

passerà..

Poterti dire già quello che so Farebbe freddo in un attimo che
Passerà.
Su tutto ciò che ora parla di noi: Rabbia, illusioni e speranze che so,
Detonazioni di un attimo che
Passerà.
E rimarrà forse il vuoto di noi A disarmare i rimpianti che so
Per ricordarci in un attimo che
Passerà.
Sugli edifici e sui cieli di noi, Sulle stagioni e sui nostri perché Nuvole rapide, e un attimo che
Passerà.
Piogge sul cuore, sezioni di un attimo, Flusso, derive, parole: Tutto si perderà.
Se fosse facile fare così Poterti dire già quello che so Farebbe freddo in un attimo che
Passerà.
Su tutto ciò che ora resta di noi Sulle parole e sui gesti che so Frantumazioni di un attimo che
Passerà.



passerà. si tutto passerà. i moti dell'animo, la testa che gira gira, come uragano, che travolge, scardina porte, alza la polvere. passerà l'ansia del nulla, passeranno i segreti taciuti della mente, le convulsioni i tumulti i battiti senz'aria. passerà il vuoto e l'assenza, la presenza che si colma di altro, la disillusione riuscirà a darsi pane. ma non pace. nutrirsi dei suoi silenzi. nutrirsi dei gesti rari ma preziosi. nutrirsi degli sfoghi in un'auto che corre per trovare di fronte non una carezza. "non piangere". no, mi serve per sentirmi più leggera. mi sento più leggera. no non è vero, più leggera a tratti. si, è un'altra delle mie fasi, lo so passerà.. no è la consapevolezza, questa è la consapevolezza dell'esser qui e altrove, dell'esser un fantasma che attraversa porte ed appena parla è già in un altro luogo. un non luogo dove sono felice. un non luogo che dura qualche istante. ma sa essere eterno, e effimero. Un non luogo che svuota. Nessuno può capire, come ogni volta i meccanismi che ci appartengono sono solo nostri e non vi è possibilità che qualcuno li segua. siam tutti bravi a predicare bene.. è che l'animo ci distingue e le scelte che facciamo per quanto sbagliate vengono da dentro, e hanno tutte una loro fottutissima logica. una logica che è solo mia ! quindi.. cos'è che passerà? la presenza sdoppiata del reale dentro di me? l'irreale moto dei flutti sullo scoglio? non sarò passata invano dalla tua vita... ma ... nuvole rapide, scappano scappano, fuggono come i giorni, come i secondi in cui mi fermo e voglio respirare. come i secondi in cui mi fermo e mi respiro. e ti respiro. ovunque tu sia nell'aria. Aria .. a volte mi manca l'aria. quando soffoco e non so il perchè.
Forse ho venduto l'anima al diavolo ma non ricordo di averglielo chiesto.


mercoledì, aprile 04, 2007

facciamo finta

facciamo finta che io sia un lupo stanotte. di quei lupi con gli occhi spalancati sul buio che cercano solo il bianco della luna. ma la luna stanotte è offuscata dalle nuvole. facciamo finta che io sia un libro cui venga strappata una pagina, immobile, sofferente, ma silente perchè la parola a lui non è concessa. facciomo finta che io sia il canto di un gufo dalle piume dorate che andrebbe a disperdersi nei boschi forse udendo solo il lontano rimbalzar della sua eco sui tronchi degli alberi. facciamo finta che io sia oggi la fiamma di un piccolo fiammifero acceso per una sigaretta al vento. facciamo finta che sia la mia canzone preferita che gira in loop in questa stanza con le casse spente, ma cantata dagli altri ad alta voce. facciamo finta che io oggi sia il motore della mia auto da una settimana senza assicurazione che reclama di rombare e correre ancora. facciamo finta.

perchè tanto cosa cambia?

venerdì, marzo 30, 2007

il cielo è grigio.

[...]
Piove, ma dove appari
non è acqua né atmosfera,
piove perché se non sei
è solo la mancanza
e può affogare.
(E.Montale)
.
..
devo far riparare le tubazioni. mi piove dentro.
devo far imbiancare i muri. l'umidità sporca.
devo far lavare i vetri. le gocce macchiano l'anima.
devo far sistemare le aiuole. il diluvio allaga.
devo far la danza del sole. la serenità manca.

martedì, marzo 27, 2007

il mio rossetto.

"Interno giorno, una donna, un uomo, d'estate.. forse. E' una storia di seduzione avvolta in una luce di sogno. Un clic: è il sogno luminoso di un sorriso ammaliatore.
Gli ultimi raggi del sole rischiarano un letto disfatto al centro di una camera lussuosa, in una città non meglio precisata...
"dimmi, voglio sapere, ti piacciono le mie labbra?"


Et ma bouche, tu aimes ma bouche? ...

è colore, materia, luce e sorriso. è una sensazione, ma anche un'emozione, dolce e intensa al tempo stesso. è desiderio e piacere. è il frutto proibito, la sfida, la vittoria.
c'est une couleur, c'est une matière, c'est la lumiere et le sourire. c'est une sensation, une émotion aussi, douce non moins qu'intense. c'est un désir et un plaisir, c'est l'inderdit, le défi, la victoire.
Esiste un rossetto per ogni volto, per ogni stato d'animo, per ogni giorno della settimana. c'è un rossetto per ogni bocca, un rossetto per ogni parola pronunciata.

dal sito Chanel.
semplicemente fantastico.
ho comprato Rouge Allure...

sabato, marzo 24, 2007

flames

Afona. E sento le fiamme in gola. Un senso di soffocamento e costrizione non piacevole. Lame bollenti vicino all’ugola. Parlo poco. Per necessità e per volontà. È una strana sensazione. Strana e affascinante. Alcuni si aspetterebbero che parlassi ma taccio. Che ottima scusa. Il silenzio semiforzato che mi acutizza i sensi. Mi sento con una diversa sensibilità oggi. Una specie di corda di violino. Suonatemi bene però. Chiudo gli occhi, mi appare un’immagine.
Cade, crolla il castello di vetro si infrange erompe irrompe l’impero caduto. Richiama l’artista col flauto le vittime del sortilegio.. e poi le abbandona conducendole all’oblio. Mezzogiorno e fuori il cielo sembra notte. Non vi è luce in questa giornata e lui è stanco della noia. Come ragnatela lo intrappola lo blocca gli ingabbia le mani e le tempie. Dietro la fronte e un sorriso affluiscono note dissonanti che muovono le labbra in una danza distante da tutto. Lui è distante da tutto. È altrove. Come senza volontà. Si, vittima nelle sue mani, ubbidiente e silenziosa. Incapace di dire di no. Due figure si fissano immobili. Presenti e distanti. D’altre dimensioni. Desiderio cosmico d’appartenenza e d’oblio. Lascia il suo cervello, lascialo andare. Lascia la sua carne, falla affondare nel suo stesso torpore.



B. Frontini "Nudo fra le fiamme" olio su tela.

giovedì, marzo 22, 2007

comunque vadano le cose lui passa.

il tempo è un optional in questi giorni. tutto si incastra in un gioco di cerchi concentrici e specchi con luce di rimando. Gli appuntamenti si accavallano e a volte a parte nutrire la mente e il cuore mi chiedo se non stia perdendo tempo. è un concetto che da sempre mi condiziona e faccio scivolare. è uno scoccare di minuti, un battere ripetuto di tamburi nella testa. come quelli delle baccanti che inseguono Orfeo.. c'è tanto rumore qui intorno ma niente di così concreto.. mi impegno, per non pensare più che altro. ma a 30 diventa dura. e voglio cambiar lavoro perchè sono stufa di lavorare come un mulo e non sapere se portare a casa qualche soldo. sono stanca di non sentirmi serena economicamente. sono stanca di sentirmi in bilico.. già ci sono da tutta la vita, dentro..
..e la pioggia ha iniziato a scrosciare nella terra del sud. almeno si respira.

lunedì, marzo 19, 2007

domani ti porterò un fiore..


Ricordo del padre


Sempre che un giardino m’accolga

io ti riveggo, Padre, fra le aiuole,

lievi le mani su corolle e foglie,

vivo riveggo carezzare tralci,

allevi rose e labili campanule,

silenzioso ti smemorano i giacinti,

stai fra colori e caldi aromi, Padre,

solitario trovando, ivi soltanto,

pago e perfetto senso all’esser tuo.

(Sibilla Aleramo)


un pensiero leggero e forte per te che sei qui tra le mani in una foto antica, qui tra i ricordi in un cuore stanco, qui tra i pensieri in una mente confusa.. qui .. tra la mia vita caotica in un punto fermo.



ps.. un abbraccio anche a te sosò che come me ..

giovedì, marzo 15, 2007

ricordi

La scienza ci dà delle risposte a volte. E spesso son consolatorie. Altre non lo sono affatto. forse per la loro freddezza, forse per la mancanza di meraviglia, forse per i termini che utilizza per spiegare cose cui noi leghiamo immagini di un colore brillante.. Certo è che gli studi sulla memoria oggi hanno portato a questo... http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/scienza_e_tecnologia/ricordi-indelebili/ricordi-indelebili/ricordi-indelebili.html

ora posso spiegare come mai la mia labile memoria resta a volte incollata a dei flash che ritornano .. anche se io ho sempre pensato fosse solo .. amore...

stasera altro spettacolo e domani partenza per milano.. per il concerto di Damien Rice e per vedere vecchi amici.. cercherò di accumulare altri ricordi, sperando che il mio dna li nasconda in una piccola nicchia per tenerli legati a me..

domenica, marzo 11, 2007

...


...e diciamo che la prima è andata bene.....
stasera si replica sempre nello stesso teatro. incrociate le dita.
con vostra licenza..
f.

giovedì, marzo 08, 2007

..

il vento piega le foglie di ficus sul mio balcone.
raffiche violente mi hanno scompigliato i capelli.
la pazienza delle nuvole di farsi maltrattare così è invidiabile.
si sente nel buio il canto delle onde. il mare è nero, in lontananza.
un richiamo nella notte, Morfeo mi sorride.
buonanotte compagni di volo.