lunedì, febbraio 16, 2009

Silenzio.
Ci si abitua alla voce del silenzio.
soprattutto quando nel giorno mille voci si accavallano, suoni, rumori e ti inquinano di inutilità. Ci si riempie di chiacchiere sciocche e vuote, si sentono parole e discorsi di cui in fondo non ci importa nulla. E il resto diventano pensieri. che non trovano forma. Quando nella confusione non si riesce a dar loro un ordine tanto vale il silenzio. Poi le cose si rivelano. Magari sotto una nevicata. Magari per un'epifania. Magari per una meravigliosa coincidenza. Magari per stanchezza. E allora all'improvviso magari si ritrovano le parole.. o sono loro a ritrovare te. E ad impossessarsi di te in notti buie di calore riempiendoti le mani e il petto e gli occhi e la bocca. L'esigenza di dire. A tratti anche di scrivere.. ritrovare espressioni per riemergere, saltare dal baratro in cui si era sprofondati e dare alle parole il significato di luce. il "finalmente basta". srotolare le matasse che avviluppavano i protagonisti degli incubi e riprendersi la libertà. almeno quella di essere felici.