mercoledì, marzo 17, 2010

lettera al mio giudice


Un uomo , una vita, uno sfogo.
Una lunga confessione, il bisogno di dire, di urlare la propria verità. Quella vissuta nel cuore e nella mente. Quella che supera le convenzioni e i pregiudizi e la legge e la morale comune. Quella che comprende l’amore. E la morte. Nell’indefinito spazio del battito improvviso.
Una lettera come voce del bisogno, un quadro di Munch lungo una vita, tratteggiato a tinte forti delineando volti, paesaggi, spazi, interni, silenzi. Abbozzando vite, approfondendone altre.
Una vita in una lettera espressa nel bisogno violento e disperato di esser compresi… senza giudizio. Solo come uomo. Solo uomo con uomo. Uomo solo uomo.
Un romanzo in cui il climax ascendente va di pari passo all’ansia della lettura, all’autoanalisi psicologica ..
Intenso, aspro. A tratti crudo. A tratti malinconico.

il suo giudice...
... a giudicare Alavoine, oltre la corte, oltre il lettore, nonostante tutto, sarà soltanto lui... la sua testa, la sua coscienza, le sue scuse.

E nell’immancabile dramma del tradimento, Simenon non tradisce mai..

lunedì, marzo 15, 2010

inno alla serenità


È raro che si scriva quando si è sereni…
Quando la felice serenità ti invade, è come se non si avesse il tempo, né tanto meno la voglia, di rinchiudersi un po’ per scrivere . Ci si dedica ad altro, si rubano i secondi per sorridere ancora di più, si limita il tempo della propria solitudine.
Eppure non è giusto . si dovrebbe cantare la propria serenità, si dovrebbero lasciare tracce di questi passaggi di vita.. per darci un’occhiata magari più grandi e ricordare i dettagli, i sospiri che, se impressi con parole, restano più facilmente non dimenticati.
E allora scrivo queste poche righe…

Questo è un periodo felice, sereno .. è come se avessi posto finalmente dei chiari obiettivi di condivisione e le mie folli disperate lacrime siano così distanti .. è bello ritrovarsi lontani dalle crisi adolescenziali e sorridere delle banali piccole cose del quotidiano.. non voler più scappare da niente, al massimo voler cambiare piccole cose, voler costruire, voler migliorare.. Non so se arriveranno dei momenti cupi ma non mi interessa. Non ora. E del resto so che ci sarà una maturità diversa ad affrontarli. So che faremo in modo di superarli insieme… E si ora parlo al plurale… e un po’ sorrido. Io l’individualista per eccellenza, quella che metteva IO prima di NOI si trova finalmente a racchiudere un ideale di famiglia nella sua testa e a pensare a unioni piuttosto che a divisioni. È vero che ci sono dei momenti in cui si cresce e i sogni diventano altri e i progetti cambiano … e le cose assumono dei colori diversi.. ed è davvero bello così. Trovare in altri occhi la propria gioia, sentire che le soddisfazioni dell’altro son le tue, più grandi delle tue , più necessarie delle tue…

E allora.. un inno a questa serena felicità , che prego sia per sempre... un inno al sole che fuori brilla e alla luce che c’è in questi occhi anche se fuori diluvia. Un inno a marzo e a un 28 febbraio appena trascorso, sempre il nostro 28 febbraio… ancora giorni di meraviglia.. ancora e ancora e ancora….