venerdì, marzo 04, 2011
oggi. attendendo la primavera..
E i sorrisi nel cuore.
In questi giorni mi son nutrita di emozioni, le ho risucchiate, le ho assorbite, le ho percepite.
Le ho vissute, le ho rivissute, le ho elaborate, le ho lucidate.
Cambiamenti nella mia vita. Grandi eventi, gioie nuove.
Un terrazzino verso la cattedrale aspetta una bottiglia di champagne.
Un’amica aspetta un abbraccio.
Un’altra aspetta la serenità.
Io aspetto la primavera..
Vite che si intrecciano, sogni che si materializzano, parole dette. Ogni giorno, come sempre, nel suo naturale trascorrere è come un nuovo tragitto, come una epifania..
È bellissimo accorgersi di quanto possano essere grandi dei giorni normali.
martedì, giugno 03, 2008
mal arrivato caro giugno..
fuori il vento e i lampi si accavallano e assottigliano..
bello sentirli dietro i vetri.
giugno. preludio d'estate in attesa della pioggia. che lavi.
oggi mi fermo, piano e tento il respiro.
Rischiare ha un profumo in silenzio.
Chanel tra le mani e sulla pelle.. fango nell'ozio del pensiero in attesa. inerme e irrimediabilmente attivo.
giugno. mese di dolore. mese di ricordi.
sei iniziato strisciando come serpente .. insinua in me ora solo fili di seta.
eccolo ora. lo sento. fuori c'è..il diluvio.. ho spalancato la finestra .. aria fresca entra ........
lunedì, febbraio 25, 2008
lontano dall'Ariston...
Dai vetri il cielo rosso bagnato ammanta i palazzi e le piante che circondano il mio balcone.
E io qui nella mia stanza vedo Sanremo. Come un rito. Ma oggi con qualche emozione in più. In platea Domenico, biondo e sorridente come sempre, compagno di poker e tante risate… il fratello di Bianca… sul palco lei domani, bella e semplice fanciulla con cui ho condiviso un falò e qualche sorriso... E un altro amico sul palco, un giovane ballerino.. seguire i suoi movimenti con la gioia di una bambina. In bocca al lupo amico mio. Che sia solo l’inizio…
Buona visione a tutti.
sabato, febbraio 23, 2008
La stanchezza non prende mai il sopravvento di fronte a monti imbiancati e soleggiati, sfiorati anche dalla sagoma della luna.
Il freddo non punge. Accarezza.
La libertà è una sensazione di cui non posso fare a meno.
La tavola a contatto con la neve e con il ghiaccio graffia, canta, sorride, si anima.. mi porta a valle cavalcando dunette, tagliando percorsi o seguendo scie tracciate.
Non riesco a concepire come se ne possa far a meno. Anche solo un giorno all’anno così può rianimarmi.. sentire la natura che ti entra nelle viscere, negli occhi, sulla pelle. Un biancore che dà pace, il vento che ti gela le guance.. musica negli chalet, a 2500 metri sul mondo.. e tutti che sorridono presi dalla stessa magia.
È un incantesimo. La fatica, i dolori, tutto si annienta. Nella condivisione dell’esperienza, ciascuno è solo con le proprie emozioni. Si scende correndo, in silenzio, vivendo a proprio modo ogni brivido.. la soddisfazione, la curiosità, la paura, la tregua.
Sdraiarsi sulla neve.
Passare tra gli alberi.
Lasciarsi schiaffeggiare dal vento.
Lasciarsi abbracciare dal sole.
Riscaldarsi con l’alcool.
Mangiare su panche di legno sulle vette del mondo.
Giocare con le ombre.
Giocare con il silenzio.
E ridere dentro senza poter condividere.
Perché ci sono delle emozioni che non puoi descrivere. Non puoi comunicare. Non puoi e non vuoi, perché sono più veloci di un desiderio, più private di una lacrima, più profonde della gola di un vulcano.
E restano, attendendo la prossima volta.
"[...] E gittatasi in basso, e cominciata a discendere, rotando dall'alte spiagge su per l'altra neve, quando più cercò loco basso, più crebbe sua quantità, in modo che, terminato il suo corso sopra uno colle, si trovò di non quasi minor grandezza che 'l colle che essa sostenea: e fu l'ultima che in quella state dal sole disfatta fusse. Detta per quelli che s'aumiliano: son esaltati."(L. da Vinci)
venerdì, novembre 02, 2007
e-incontri

mercoledì, ottobre 03, 2007
cercasi antitarme.

dove cercarmi.
giovedì, agosto 23, 2007
in questo preciso momento
una piccola parentesi..non potevo non scrivere ..
adoro i temporali estivi.
f.
Emotions recollected in tranquillity (parte II)
c'erano i suoni e i colori... sorrisi che si incrociavano e sguardi miei estasiati..
c'era la voce che vibrava sul pianoforte, un ray charles con gli occhialetti rossi e il jazz improvvisato..
C'era ivan con la band, il pubblico, c'era harlock, sofia, fabri, sandman e altre persone.. e c'ero io..
e "c'era" Benjamin.. evocato dal cameriere, direttamente da Tivoli, così buffo quell'ometto che diceva "ben, ben, le signore ti aspettano" e io e sofia giù a ridere.. era un modo di averlo con noi..
e c'erano emozioni. quelle semplici dietro una birra e dentro un gelato. quelle che ti illuminano come il tungsteno dietro due stelline. quelle che anche se sei in ritardo ridi e corri. quelle che ti fanno sentire un po' deluso per non aver ascoltato tutte le altre note assenti. quelle che ti fanno sentire in galleria anche se sei seduto su un marciapiede vicino alla fogna..
Si. c'erano. e nel ricordo ci sono ancora. dolcemente.
Emotions recollected in tranquillity.
Merci à vous tous.
f.
sabato, luglio 28, 2007
"emotions recollected in tranquillity"
lunedì, luglio 23, 2007
un giorno .. di un mese.. di un anno..
Come inferno batte il sole in questa stanza . brucia brucia . stoppie scoppiettanti le mie carte sulla scrivania.
Mi avevano detto. No, avevo creduto volessero dirmi. No, forse mi hanno detto ma non ho sentito bene.. faceva caldo, la testa girava, pressione sotto i piedi e niente acqua. E poi era buio. Ho sentito dire scusa e poi un urlo, in silenzio. Era nella mia testa mi dicono . come??? Non è possibile.. qualcuno deve averlo sentito.. io ho visto le macchie, ho visto i fari lontani , una macchina che sgommava e via di corsa.. no la targa no non l’ho letta. Hai sognato tutto mi dicono. Basta stai zitta. Mi vogliono mettere a tacere. O forse no, io ho sbagliato a sentire. Ho creduto di sentir urlare, l’ho solo creduto, il caldo dà alla testa e tu hai avuto allucinazioni. Forse hanno ragione loro, io ho sognato .. ma no l’urlo c’era. Quella donna ha urlato davvero. l’hanno portata via, era con me, sono certa fosse alla fermata dell’autobus vicino a me, aveva i tacchi, ricordo il rumore sordo sull’asfalto ormai ridotto a poltiglia dal caldo. E qualcuno deve averla portata via. No, tu vaneggi mi hanno detto. Lobotomia, questo vorrebbero farmi. Non posso permetterlo, io.. lei.. la devo trovare. Io so che le stanno facendo del male, so che lei piange.. posso sentirlo nella testa, ancora si ripete il suo grido spezzato, silente. Aiuto . no no la testa mi scoppia, sudore giù dalle tempie e gocce gocce cadono anche sugli occhi. Non sento, non vedo. Lasciatemi urlare però. No no mi hanno detto e ho sentito bene. Mi hanno detto di tacere e mi hanno pure chiesto scusa. Ma lei l’hanno portata via. E ora hanno rinchiuso anche me. Non ricordo più quando. Quando ero ad attendere quel bus di notte? È successo mai.. io non .. io non .. mi ricordo.. io.. ecco..io.. non mi.. ricordo esattamente.. ma un giorno, in uno stramaledetto mese di uno stramaledetto anno… si ecco… un qualunque giorno passato.. non so se ero alla fermata del bus in stazione o in aeroporto.. o forse ero si ferma.. ecco si ferma all’angolo di casa… e l’urlo c’è stato. Lacerazione.
L’hanno
portata
via.
Era
la
mia
Libertà.
venerdì, luglio 20, 2007
oggi.
ampia visione.....
mercoledì, giugno 13, 2007
questa piccola notte
I grilli cantano odi alle stelle. La ventola gira e dà voce alla mia stanza, con i tasti della tastiera.
Una lampada da tavolo e il buio tutt'intorno.
quanta intimità questa notte. quanto stare con me e il mio lavoro.
Quanti suoni attutiti dalle braccia dei cuscini. Respiri.
C'è vita qui accanto.
E riposa. shhh ...
Silenzio.
martedì, aprile 17, 2007
siamo come orme
Siamo come orme, che passano e si cancellano, orme che lasciano un segno che si accavallano e si sfiorano, orme sulla sabbia, sul ghiaccio e sull'asfalto.. orme di noi, con tutto il peso della nostra testa, con tutta la nostra grandezza, con tutta la nostra nullità. Siamo come orme, affascinanti e sconosciute, delineate ed effimere..
Mi piace osservare orme intorno a me.

Tutto passa e tutto resta
ma il nostro destino è di passare
passare disegnando percorsi
percorsi sul mare.
Non ho mai rincorso la gloria,
nè voglio lasciare nella memoria
degli uomini la mia canzone;
io amo i mondi sottili,
in assenza di gravità e gentili,
simili a bolle di sapone.
Mi piace vederli mentre si dipingono
di sole e di rosso, volare
nel cielo azzurro, tremare
improvvisamente e svanire...
Non ho mai rincorso la gloria.
Viandante, sono le tue orme
il cammino e niente di più;
Viandante, non c’è una strada,
la si costruisce camminando.
Camminando si costruisce la strada
e guardando indietro
si vede solo il sentiero che mai
bisogna tornare a calpestare.
Viandante non c’è una strada
ma solo scie sul mare ...
Una volta in questo luogo
dove oggi i boschi si vestono di spine
si senti la voce del poeta gridare
"Viandante non c’è una strada,
la si costruisce camminando..."
Colpo dopo colpo, verso dopo verso...
Morì il poeta lontano da casa.
Lo copre la polvere del paese vicino.
Al momento di allontanarsi lo videro piangere.
"Viandante non c’è una strada,
la si costruisce camminando..."
Colpo dopo colpo, verso dopo verso...
Quando il cardellino non può cantare.
Quando il poeta è un pellegrino,
quando non serve a niente parlare.
" Viandante non c’è una strada,
la si costruisce camminando..."
Colpo dopo colpo, verso dopo verso.
A. Machado
per ringraziamento e concessione non richiesta al mio piccolo pulcino calimero.
giovedì, marzo 08, 2007
..
raffiche violente mi hanno scompigliato i capelli.
la pazienza delle nuvole di farsi maltrattare così è invidiabile.
si sente nel buio il canto delle onde. il mare è nero, in lontananza.
un richiamo nella notte, Morfeo mi sorride.
buonanotte compagni di volo.
lunedì, febbraio 19, 2007
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giovedì, febbraio 15, 2007
processo a me stessa.
ma spogliata diventi un quesito
per chi ti abbraccia come un suo vestito
e 'non ho niente' dici 'non ho niente'
tutti pensano che non hai niente addosso
dici 'vero ma quel che posso
il mio sentimento niente addosso'
Spuntava la primizia dei miei seni
come in mare due punte di scoglio
li ho messi nelle mani di chi afferra, concessi come l'uva nella bocca.
sono io mi faccio attraversare.
Il corpo nudo un limite del mondo si muove come l'acqua con i fianchi si muove da vicino all'infinito
il tempo come leggere la sabbia
e noi pensiamo ai passi che lasciamo ma l'orma dell'amore la ignoriamo
ci solleviamo, andiamo via di la' lasciando un vuoto di felicita'''
http://www.youtube.com/watch?v=2C2eRMTphko
martedì, febbraio 13, 2007
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