lunedì, luglio 10, 2006
9 luglio 2006. ore 20.00 INDIMENTICABILE...
È stata un’immagine triste e bellissima.
Premonizione della nostra vittoria. Tramonto di un campione che era ad un passo dall’Olimpo.
Per gli amanti del calcio vero come me, oltre alla gioia, alle lacrime, alla festa e alla soddisfazione di aver finalmente vinto la Coppa del mondo, c’è anche la delusione di aver visto un professionista scendere così in basso, uno che era la classe in persona arrivare ad un gesto così ignobile e ingiustificato in mondovisione. Ecco allora che la coppa resta lì mentre Zizu scende dando le spalle a tutti, al successo, al mondiale, alla sua nazionale, ai tifosi che l’hanno sempre creduto una divinità.
è stato triste e orribile nel nome del fair play, di quello che il calcio dovrebbe significare, gioco di gruppo, rispetto, unità, lealtà... (questo è il calcio che ho vissuto qui in casa.. la realtà è diversa da anni purtroppo..)
Ma a dispetto di questo.. Noi..gli AZZURRI.. abbiamo vinto, e ce lo siamo meritati. Di fronte ai pronostici, ai francesi, alle offese, ai problemi di calciopoli, ad un paese non coeso in tripudio collettivo.
A casa prima la tensione, gli improperi, una cena veloce, la cassetta che registrava tutto, il vino sul tavolo, i gesti scaramantici, la bandiera in testa… più di due ore di “sofferenza”.. e poi… l’urlo finale, un boato riecheggiante nella penisola, abbracci, lacrime e .. champagne addosso, per tutta la cucina, nei calici!!
Ho portato mia nonna in giro a fare il carosello, il paese era in festa, impazzito, si ballava dovunque, un tripudio di bandiere, clacson, trombe, visi dipinti al tricolore.. abbiam giocato a calcio nella piazza principale, correndo e ridendo, mentre attorno si cantava e si saltava, nell’aria musica e colori. Si respirava gioia. Si respira ancora gioia. Un trionfo per tutti.
Grazie azzurri. Per quella bandierina che ho creato. Grazie a tutta la squadra, che ci ha creduto, che ha fatto miracoli, che ha stretto i denti e che ha sorriso e sofferto, come noi tifosi, sempre fino alla fine.
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