giovedì, aprile 26, 2007
post provvisorio
datemi un po' di tempo che appena finisco sta traduzione il nuovo post sui 30 lo faccio !
mercoledì, aprile 18, 2007
.....
- Mi hai chiuso la porta in faccia, perché?
- Perché sei la solita stronza.
- Non ti sembra di esagerare?
- Se per te farmi stare da solo al ristorante per mezz’ora mentre ti scopavi il cameriere è esagerare..
- Beh si.. che ti devo dire.. mica stiamo insieme io e te !
- Se continui così certo che non starai con nessun altro.. diventerai madre di un pargolo col grembiule e il menu! (ridendo)
- Ma smettila idiota.
- No smettila tu.
- Di fare che ?
- Di comportarti come una minorenne coi tacchi…
- Ma che ne sai tu…
- Solita risposta al femminile..
- Si, sarà solita, ma è anche vera.
- Ma che ci perdete a dire le cose chiaramente e a fare due più due uguale quattro? Dovete sempre prima fare la radice quadrata del logaritmo della derivata di a in base cazzi miei?
- Ahahahahah
- Tu ridi eh… forse sei davvero incosciente.
- Meglio incosciente che mediocre.
- E questo che c’entra?
- Mediocri sono le femmine con cui esci di solito. Mediocri sono le ragazzine che ti scopi a casa tua per paura di fartele in un bagno al ristorante come me. Mediocri sono le scuse che dai al tuo gelo. Mediocri sono le tue singole uscite con delle ragazze per puro sesso. (inviperita)
- Non è vero.. e poi.. Non mi sembra tu sia mediocre. (sorrisetto beffardo)
- Sei il solito bastardo. E comunque…esci con me quando te lo concedi. Troppo compromettente passar del tempo sempre con la stessa fanciulla. (sarcastica)
- Non ho capito Françoise.. rigiri la frittata ora ?
- Certo che si.. manco ti rendi conto dell’effetto che provochi....
- Me ne fotto come te. E ogni tanto mi diverto a sbattere porte...
- Sbatti, sbatti! Tanto è un verbo che ti piace moltissimo! Almeno per una volta hai avuto una reazione a qualcosa. Ho dovuto aver il cattivo gusto di farti pensare che uno mi stava toccando in tua presenza per vederti un po’ infastidito..
- Pessimo gusto. Già è tanto che non ti ho mollata lì a piedi.
- Già è tanto che non ti ho preso a schiaffi.
- E perché avresti dovuto ora? Ma tu vedi un po’ ..
- Perché secondo te io posso scopare nella stanza accanto a dove sei tu???
- E perché no? “Mica stiamo insieme io e te..!” e del resto c’erano tre camere di mezzo….(pungente e sicuro di sé) E non gridare sul pianerottolo. (afferrandola per un braccio)
- Voi maschi non capirete mai un cazzo di niente.
- Voi femmine sarete sempre zoccole e non lo ammetterete mai. (divertito)
- Sempre sostenuto.
- Mai messo in pratica davvero ! (entrano in casa)
- Ti odio.
- Sei divertente.
- Versami da bere e stai zitto.
- È un Sassicaia 2002. Ti stavo aspettando. E "stai zitto" lo dico soltanto io.
- Meravigliosa scelta.
- Non te la meriti.
- Me la merito eccome.
- Se non stai zitta ti lascio la bottiglia vuota.
- Scusa, farò come vuoi tu.
- Brava…..
- Perché sei la solita stronza.
- Non ti sembra di esagerare?
- Se per te farmi stare da solo al ristorante per mezz’ora mentre ti scopavi il cameriere è esagerare..
- Beh si.. che ti devo dire.. mica stiamo insieme io e te !
- Se continui così certo che non starai con nessun altro.. diventerai madre di un pargolo col grembiule e il menu! (ridendo)
- Ma smettila idiota.
- No smettila tu.
- Di fare che ?
- Di comportarti come una minorenne coi tacchi…
- Ma che ne sai tu…
- Solita risposta al femminile..
- Si, sarà solita, ma è anche vera.
- Ma che ci perdete a dire le cose chiaramente e a fare due più due uguale quattro? Dovete sempre prima fare la radice quadrata del logaritmo della derivata di a in base cazzi miei?
- Ahahahahah
- Tu ridi eh… forse sei davvero incosciente.
- Meglio incosciente che mediocre.
- E questo che c’entra?
- Mediocri sono le femmine con cui esci di solito. Mediocri sono le ragazzine che ti scopi a casa tua per paura di fartele in un bagno al ristorante come me. Mediocri sono le scuse che dai al tuo gelo. Mediocri sono le tue singole uscite con delle ragazze per puro sesso. (inviperita)
- Non è vero.. e poi.. Non mi sembra tu sia mediocre. (sorrisetto beffardo)
- Sei il solito bastardo. E comunque…esci con me quando te lo concedi. Troppo compromettente passar del tempo sempre con la stessa fanciulla. (sarcastica)
- Non ho capito Françoise.. rigiri la frittata ora ?
- Certo che si.. manco ti rendi conto dell’effetto che provochi....
- Me ne fotto come te. E ogni tanto mi diverto a sbattere porte...
- Sbatti, sbatti! Tanto è un verbo che ti piace moltissimo! Almeno per una volta hai avuto una reazione a qualcosa. Ho dovuto aver il cattivo gusto di farti pensare che uno mi stava toccando in tua presenza per vederti un po’ infastidito..
- Pessimo gusto. Già è tanto che non ti ho mollata lì a piedi.
- Già è tanto che non ti ho preso a schiaffi.
- E perché avresti dovuto ora? Ma tu vedi un po’ ..
- Perché secondo te io posso scopare nella stanza accanto a dove sei tu???
- E perché no? “Mica stiamo insieme io e te..!” e del resto c’erano tre camere di mezzo….(pungente e sicuro di sé) E non gridare sul pianerottolo. (afferrandola per un braccio)
- Voi maschi non capirete mai un cazzo di niente.
- Voi femmine sarete sempre zoccole e non lo ammetterete mai. (divertito)
- Sempre sostenuto.
- Mai messo in pratica davvero ! (entrano in casa)
- Ti odio.
- Sei divertente.
- Versami da bere e stai zitto.
- È un Sassicaia 2002. Ti stavo aspettando. E "stai zitto" lo dico soltanto io.
- Meravigliosa scelta.
- Non te la meriti.
- Me la merito eccome.
- Se non stai zitta ti lascio la bottiglia vuota.
- Scusa, farò come vuoi tu.
- Brava…..
martedì, aprile 17, 2007
siamo come orme
Siamo come orme, che passano e si cancellano, orme che lasciano un segno che si accavallano e si sfiorano, orme sulla sabbia, sul ghiaccio e sull'asfalto.. orme di noi, con tutto il peso della nostra testa, con tutta la nostra grandezza, con tutta la nostra nullità. Siamo come orme, affascinanti e sconosciute, delineate ed effimere..
Mi piace osservare orme intorno a me.
Tutto passa e tutto resta
ma il nostro destino è di passare
passare disegnando percorsi
percorsi sul mare.
Non ho mai rincorso la gloria,
nè voglio lasciare nella memoria
degli uomini la mia canzone;
io amo i mondi sottili,
in assenza di gravità e gentili,
simili a bolle di sapone.
Mi piace vederli mentre si dipingono
di sole e di rosso, volare
nel cielo azzurro, tremare
improvvisamente e svanire...
Non ho mai rincorso la gloria.
Viandante, sono le tue orme
il cammino e niente di più;
Viandante, non c’è una strada,
la si costruisce camminando.
Camminando si costruisce la strada
e guardando indietro
si vede solo il sentiero che mai
bisogna tornare a calpestare.
Viandante non c’è una strada
ma solo scie sul mare ...
Una volta in questo luogo
dove oggi i boschi si vestono di spine
si senti la voce del poeta gridare
"Viandante non c’è una strada,
la si costruisce camminando..."
Colpo dopo colpo, verso dopo verso...
Morì il poeta lontano da casa.
Lo copre la polvere del paese vicino.
Al momento di allontanarsi lo videro piangere.
"Viandante non c’è una strada,
la si costruisce camminando..."
Colpo dopo colpo, verso dopo verso...
Quando il cardellino non può cantare.
Quando il poeta è un pellegrino,
quando non serve a niente parlare.
" Viandante non c’è una strada,
la si costruisce camminando..."
Colpo dopo colpo, verso dopo verso.
A. Machado
per ringraziamento e concessione non richiesta al mio piccolo pulcino calimero.
giovedì, aprile 12, 2007
passerà..
Poterti dire già quello che so Farebbe freddo in un attimo che
Passerà.
Passerà.
Su tutto ciò che ora parla di noi: Rabbia, illusioni e speranze che so,
Detonazioni di un attimo che
Passerà.
Detonazioni di un attimo che
Passerà.
E rimarrà forse il vuoto di noi A disarmare i rimpianti che so
Per ricordarci in un attimo che
Passerà.
Passerà.
Sugli edifici e sui cieli di noi, Sulle stagioni e sui nostri perché Nuvole rapide, e un attimo che
Passerà.
Passerà.
Piogge sul cuore, sezioni di un attimo, Flusso, derive, parole: Tutto si perderà.
Se fosse facile fare così Poterti dire già quello che so Farebbe freddo in un attimo che
Passerà.
Passerà.
Su tutto ciò che ora resta di noi Sulle parole e sui gesti che so Frantumazioni di un attimo che
Passerà.
Passerà.
passerà. si tutto passerà. i moti dell'animo, la testa che gira gira, come uragano, che travolge, scardina porte, alza la polvere. passerà l'ansia del nulla, passeranno i segreti taciuti della mente, le convulsioni i tumulti i battiti senz'aria. passerà il vuoto e l'assenza, la presenza che si colma di altro, la disillusione riuscirà a darsi pane. ma non pace. nutrirsi dei suoi silenzi. nutrirsi dei gesti rari ma preziosi. nutrirsi degli sfoghi in un'auto che corre per trovare di fronte non una carezza. "non piangere". no, mi serve per sentirmi più leggera. mi sento più leggera. no non è vero, più leggera a tratti. si, è un'altra delle mie fasi, lo so passerà.. no è la consapevolezza, questa è la consapevolezza dell'esser qui e altrove, dell'esser un fantasma che attraversa porte ed appena parla è già in un altro luogo. un non luogo dove sono felice. un non luogo che dura qualche istante. ma sa essere eterno, e effimero. Un non luogo che svuota. Nessuno può capire, come ogni volta i meccanismi che ci appartengono sono solo nostri e non vi è possibilità che qualcuno li segua. siam tutti bravi a predicare bene.. è che l'animo ci distingue e le scelte che facciamo per quanto sbagliate vengono da dentro, e hanno tutte una loro fottutissima logica. una logica che è solo mia ! quindi.. cos'è che passerà? la presenza sdoppiata del reale dentro di me? l'irreale moto dei flutti sullo scoglio? non sarò passata invano dalla tua vita... ma ... nuvole rapide, scappano scappano, fuggono come i giorni, come i secondi in cui mi fermo e voglio respirare. come i secondi in cui mi fermo e mi respiro. e ti respiro. ovunque tu sia nell'aria. Aria .. a volte mi manca l'aria. quando soffoco e non so il perchè.
Forse ho venduto l'anima al diavolo ma non ricordo di averglielo chiesto.
mercoledì, aprile 04, 2007
facciamo finta
facciamo finta che io sia un lupo stanotte. di quei lupi con gli occhi spalancati sul buio che cercano solo il bianco della luna. ma la luna stanotte è offuscata dalle nuvole. facciamo finta che io sia un libro cui venga strappata una pagina, immobile, sofferente, ma silente perchè la parola a lui non è concessa. facciomo finta che io sia il canto di un gufo dalle piume dorate che andrebbe a disperdersi nei boschi forse udendo solo il lontano rimbalzar della sua eco sui tronchi degli alberi. facciamo finta che io sia oggi la fiamma di un piccolo fiammifero acceso per una sigaretta al vento. facciamo finta che sia la mia canzone preferita che gira in loop in questa stanza con le casse spente, ma cantata dagli altri ad alta voce. facciamo finta che io oggi sia il motore della mia auto da una settimana senza assicurazione che reclama di rombare e correre ancora. facciamo finta.
perchè tanto cosa cambia?
perchè tanto cosa cambia?
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