Emozioni, in questo ultimo periodo ce ne sono state. poche. ma buone. quella che non riesco a scacciare ancora è solo una però...
ho smesso di ballare a 19 anni per un problema al ginocchio.. e quanto mi è mancato danzare in questi anni e far esprimere al corpo un vibrating mood... poi il teatro mi ha riportato sul palco in modo diverso... e quest'anno è successo l'incontro...
la mia vecchia scuola di danza stava preparando un balletto di repertorio, Giselle... e lì c'è un ruolo mimico un po' danzato, breve, brevissimo ma molto intenso... mi hanno chiamato.. mi hanno chiesto di partecipare.. di aiutare la protagonista nella mimica e di interpretare la mamma di Giselle... l'ultimo balletto che ho visto all'ei fu Petruzzelli con la Fracci e Nurejev .. ho immediatamente accettato...
... e allora lì, la musica, le prove, gli altri con le punte, io scalza, le risate dietro le quinte, il trucco, gli abiti, il tuppo, e un ruolo mimico pieno di dolore.. una madre che assiste alla morte della figlia.. il 18 giugno in scena..il silenzio in teatro, tensione nell'aria.. la mia Giselle e il suo ballerino bellissimi e bravissimi, eleganti, leggeri.. e poi lei impazzisce tra le mie braccia.. la gente si è commossa, io versavo lacrime in scena.. come spiegare che lì, tra quelle gocce, c'era non solo il personaggio interpretato ma anche tutta la mia emozione di essere ancora lì come venti anni prima, con alcune delle stesse persone di allora, di nuovo insieme, ancora insieme, a recitare col corpo, col viso e senza parole... ? come spiegare il pulsare del cuore rapido e insistente, che ripercorreva una vita tra applausi e sensazioni private?
non ci riesco.
fine primo atto.
... e poi scappar nel camerino per svuotar l'anima. E cercare di tornare normale.
Ma non è più possibile..
Le foto e il dvd sono molto belli.. anche l'articolo apparso sul giornale..
Si replica il 5 settembre. E io già non vedo l'ora..
tu chiamale se vuoi emozioni.