lunedì, ottobre 13, 2008

how long before... ?

corde incastrate fisse si spezzano o si perdono nel mare.
trovare l'ancora è ciò che ci vuole.
perchè è nel profondo blu che non si vede il fondo e non ci si ferma..
trovare la calma.
superare la marea.
lasciare le correnti agli altri e mirare allo scoglio. che sia stabile. tra i 21 della mia testa devo fare una fusione di equilibrio. come posso dare se io non ci sono ? smettila di essere così egoista e così instabile. ti ricordi come sapevi amare? era l'unica cosa che conoscevi.. come hai fatto ad arrivare a questo?e ora a cosa serve chiedere scusa? non sono un coccodrillo.. sono un essere umano e avrei dovuto arginare meglio il letto del mio fiume.. e invece la palude ha infranto i sacchi di sabbia, come fossero castelli di carta insanguinati.
alla fine tutto è esploso, compreso il cuore. e nel rispetto del dolore alzo bandiera bianca e torno solo a pensare a me. a stare da sola. non è vigliaccheria è un ritorno al rispetto. perchè se non posso credere non vado avanti. trascinare gli altri nel fango non è giusto. non l'ho fatto volontariamente.. non voglio farlo.
voglio tornare a quel giorno di sole dove tutto brillava e mi sentivo felice. e avevo ricominciato a sognare.
come ho potuto rovinare tutto?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.

Ti ho trovata lungo il fiume
che suonavi una foglia di fiore
che cantavi parole leggere, parole d'amore
ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso
ti ho detto dammi quello che vuoi, io quel che posso.

Rosa gialla rosa di rame
mai ballato così a lungo
lungo il filo della notte sulle pietre del giorno
io suonatore di chitarra io suonatore di mandolino
alla fine siamo caduti sopra il fieno.

Persa per molto persa per poco
presa sul serio presa per gioco
non c'è stato molto da dire o da pensare
la fortuna sorrideva come uno stagno a primavera
spettinata da tutti i venti della sera.

E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.

T'ho incrociata alla stazione
che inseguivi il tuo profumo
presa in trappola da un tailleur grigio fumo
i giornali in una mano e nell'altra il tuo destino
camminavi fianco a fianco al tuo assassino.

Ma se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.

f.de andrè