Quest’anno, per il 10 giugno, non ho scritto nulla. Non perché non volessi ma perché questo maledetto tempo che non gestisco mi taglia anche i pensieri. E la forza di costruirli e di esprimerli.
Gli occhi versavano inchiostro. Come sempre le immagini ritornano più violente in una ricorrenza. Come un appuntamento. Che cosa sciocca.. come se un dolore non esistesse negli altri 364 giorni . e invece c’è, in sordina. Ma la data, la data è pungente. Volente o nolente come marea fa risalire tutto e in un’ondata porta a galla le cose represse, i flash che volevi rimuovere, le assenze profonde degli abissi del sé.
E ancora un altro anno è passato. E ancora è un anno senza di te.
A te. Uomo che non pretendeva.