Ci sono giorni senza tempo e c’è un tempo che non trascorre.
Ci sono dolori senza tempo e c’è un tempo che assorbe il dolore.
Ci sono segmenti di tempo che ti si ritagliano addosso, pezzi di mosaico che si affiancano e si incollano e creano un quadro immutabile ..sul tuo cuore, fino a spezzarlo. Ancora.
Ancora una volta basta un calendario. E due numeri sono la chiave di uno scrigno pronto ogni volta ad esplodere, lasciato lì sotto la sabbia di una clessidra che incessantemente termina e si rigira.
In silenzio scorrono e passano i secondi . lenti o accelerati. come il battito del cuore. Tic…… tac….. tic….. tac.
E ti ritrovi a cadere. E a ricordare. E ti ritrovi immagini che speravi di aver perso e volti che speri di non perdere mai. Ritrovi voci urla e silenzi. Squarci di silenzi. Quelli che annientano le voci sottostanti e sembrano più forti dei rumori intorno che crei per sentir la vita.
Ci sono momenti in cui niente ha senso. Niente. Perché sei ubriaco di dolore nonostante gli anni continuino a passare… incessanti.. incuranti.. inevitabili.
10 giugno 2005.
Sei anni. Sei mesi. Sei giorni. Sei minuti. Sei secondi. Sei pugnalate .
Sei. Qui. Con Me.
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