ridere ridere.
con il sole negli occhi.
il suono di un pallone contro il muro e ragazzini maldestri che giocano.
i nomi delle barche non si leggono, troppo accecante la luce.
una corda arancio consunta è incastrata tra gli scogli. o è fissa? o è incastrata fissa?
vorrebbe scappare ma è ancorata lì, come se avesse lasciato andare qualcosa senza riuscire a seguirla. il muschio le parla, viscido un po' pericoloso, alla fine innocuo, immobile anche lui. un salto e poi un altro come per la campana. aiutami, non voglio cadere..
bolle nell'acqua. inquinato. ma resta sempre mare. mi lava dentro. potessi solo immergermi.
è ancora inverno ma oggi c'è un cuore di primavera.
il cielo sopra di me. con gli angeli come a Berlino.
voglio ridere ridere.
staccare la spina, accendere gli occhi. parlare a raffica e ascoltare. accavallare senza mai finire un discorso.. quanti interrotti.. parole su parole solo per consentir loro di cavalcare i secondi..
il silenzio solo di fronte a una visione. venti secondi. forse dieci. è un turbamento da déjà vu. ti prego, lascia che accada ancora. ad occhi chiusi, un respiro profondo, un silenzio, un'emozione. Un'immagine che conosco. Come il gatto di Neo.. ma avevo la mente a Morfeo.
coincidenze.
i castelli di bottiglie incompiuti, le direzioni perse, i muretti a secco e il molo.. strade percorse e ripercorse, vie senza uscita. e poi le scorciatoie.
un nano va in palestra, un folletto canta, e il sole continua a sorrider loro come cornice.
"luce luce lontana
più bassa delle stelle
quale sarà la mano
che ti accende e ti spegne"
2 commenti:
Una pietra. Il muretto del molo che la contiene. Il molo. Il mare che lo contiene. E quel cielo che contiene il mare. E poi la primavera che contiene cielo.
Infine te che contieni primavera, cielo, mare, muro e pietra. E ci regali questo sogno di un pomeriggio di mezz'inverno.
Sento quasi la salsedine,
Ben
sei sempre in grado di tirar fuori le cose che non ho detto...
un abbraccio ben
f.
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